Prosegue la campagna di controlli straordinari del territorio da parte del Comando Provinciale Carabinieri di Potenza in occasione delle festività natalizie, che si aggiungono a quelli svolti quotidianamente dalle Compagnie e dalle Stazioni dipendenti.
Questa volta, a Lavello, i Carabinieri della locale Stazione e del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Venosa, nel corso di uno dei mirati servizi finalizzati a contrastare i fenomeni predatori, hanno tratto in arresto un 60enne della provincia di Barletta-Andria-Trani per furto aggravato in concorso e porto di arma clandestina.
Nel tardo pomeriggio del giorno che dava ufficialmente inizio alle festività natalizie, i militari dell’Arma, transitando nell’abitato di Lavello, hanno notato due soggetti a bordo di una Fiat Uno che, alla vista della gazzella, hanno abbandonato il veicolo fuggendo a piedi nel tentativo di far perdere le proprie tracce.
Uno di loro, pochi istanti prima di essere bloccato dagli uomini della Benemerita, si è anche liberato di una pistola rivelatasi poi una scacciacani modificata per funzionare con cartucce reali e munita di caricatore con relativo munizionamento.
I successivi accertamenti hanno permesso di appurare che l’utilitaria era stata sottratta poco prima ad un lavellese. Al suo interno sono stati rinvenuti arnesi da scasso, passamontagna e guanti.
Recuperata, inoltre, nei pressi del luogo ove era stata asportata la Fiat Uno, una Fiat 500 anch’essa provento di furto commesso qualche giorno prima in Puglia ed utilizzata dai malfattori per raggiungere il comune lucano.
Tutto il materiale rinvenuto è stato sottoposto a sequestro mentre le due autovetture sono state restituite ai legittimi proprietari.
L’uomo, al termine delle formalità di rito, è stato dichiarato in arresto e tradotto alla casa circondariale di Potenza a disposizione dell’Autorità Giudiziaria potentina.
L’arresto è stato poi convalidato dal GIP del Tribunale di Potenza che ha disposto nei confronti dell’indagato, per il quale vige la presunzione di innocenza sino a sentenza definitiva di condanna, la custodia cautelare in carcere.
Sono tuttora in corso le indagini finalizzate all’identificazione del complice
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