In queste ore di caos in casa Taranto, l’APS Taras 706 a.C. e il suo presidente, Rodolfo De Molfetta, sono al centro delle critiche dei tifosi. L’operato del direttivo è criticato soprattutto per la gestione dell’operazione con il “presunto” fondo anglo-americano, definito spesso e pubblicamente “solido”.
A pesare ulteriormente, la mancanza di trasparenza e il silenzio sulle reali dinamiche dell’operazione, incluse le identità degli investitori, gli importi di cessione e l’eventuale incarico per l’accesso agli atti finanziari.
A chiedere chiarezza è soprattutto Gianluca Sostegno, ex presidente dell’Aps Taras che ha affidato il suo pensiero a un comunicato stampa pubblicato sulla pagina Facebook Core Skattate.
Il comunicato
In queste ore si sta erroneamente attaccando la APS Taras 706 a.C.. Perché “erroneamente” vi starete chiedendo? Perché attaccare la APS è un po’ come prendersela con la Nazione, con lo Stato Italiano.
Che colpe possono mai avere queste supreme istituzioni?
Lo Stato Italiano ad esempio si fonda su una Costituzione che non ha eguali al mondo, è la più elevata sintesi di democrazia cui si sono ispirati molti altri Paesi. La nostra Costituzione pur essendo vecchia di 77 anni sembra proiettarsi nel futuro con principi innovativi che ancora oggi risultano pienamente validi.
Uno Stato, una Nazione, non possono essere oggetto di critica. Si critica il Governo di quella Nazione. Lo stesso dicasi per la APS Taras 706 a.C., essa si fonda su un principio innovativo: quello dei Supporters’ Trust. Lo Statuto dello stesso Taranto Fc 1927 è stato plasmato su questo principio che pone al centro la tifoseria. Ai tifosi del Taranto vengono attribuiti privilegi speciali e ruoli che nessun’altra società di calcio in Italia può vantare.
Ecco perché le critiche dovrebbero essere indirizzate all’Organo di Governo che oggi rappresenta il nostro Supporters’ Trust.
Parto da alcuni presupposti fondamentali: non sto mettendo in discussione (e mai lo farò) la buona fede di chi oggi rappresenta la APS, non posso disconoscere le indubbie difficoltà del ruolo. Non sto imputando alla APS Taras 706 la colpa di quanto sta accadendo ma, non me ne vogliate, mi sento di censurarne completamente l’operato.
La APS Taras 706 a.C. in passato, in situazioni analoghe, ha rappresentato un riferimento importante per l’intera tifoseria.
Un Direttivo APS già ridotto all’osso per effetto delle dimissioni di due consiglieri e che non vive la realtà sul territorio, in tutta questa vicenda ha purtroppo dato la sensazione di una totale personalizzazione in capo al suo Presidente il quale ha gestito in maniera ingenua e superficiale i vari passaggi.
Un Presidente che si è interfacciato tutti i giorni (sue parole) con questo “presunto” Fondo Anglo-Americano le cui credenziali di presentazione non erano certamente delle migliori. Ha quindi fatto da megafono non si sa bene a chi, tranquillizzando a più riprese la piazza nel merito della bontà dell’operazione.
Ha invitato a non cadere in psicosi collettive, qualcuno è arrivato al tempo stesso a minacciare di querela i tifosi più accesi nelle loro critiche.
Un overbooking di presenze mediatiche in trasmissioni via internet nelle quali rassicurava la piazza sul cambio di fideiussione, sulle date del closing e quindi sul pagamento degli emolumenti.
Nulla di tutto questo si è verificato, anzi, abbiamo assistito a comunicati stampa di (presunto) soggetto acquirente e di (presunto) venditore che hanno addirittura sconfessato diverse posizioni pubbliche tenute dallo stesso Presidente della Aps Taras 706 a.C..
Un direttivo APS eletto da tifosi per rappresentare i tifosi in seno alla società, che a tutt’oggi è unico depositario d’informazioni. Notizie che a nessun’altro è dato sapere in ragione di presunti patti di riservatezza (non si sa bene stipulati da chi e con quali finalità).
Non è dato sapersi chi siano e di dove siano gli investitori a supporto di questa Apex, i cui nominativi tuttavia pare siano ben noti allo stesso Direttivo della APS. Mi chiedo se nel merito si siano effettuate le dovute indagini.
Non è dato sapersi l’importo di cessione del club ufficializzato nella comunicazione di diritto di prelazione.
Non è dato sapersi nulla, anche adesso che sembra essere saltato tutto e non è dato sapersi neanche se sia stato dato incarico al consulente legale per il tanto sbandierato procedimento di accesso agli atti ed ai conti correnti del Taranto.
Non ci si può nascondere dietro frasi del tipo “questi erano gli unici, altrimenti saremmo morti”.
Non si giustifica nulla così, soprattutto se nel frattempo siamo morti inseguendo il nulla.
Sarebbero doverose le dimissioni in blocco dell’intero Direttivo della APS Taras 706 a.C., quella stessa Associazione che oggi ne esce mortificata più di tutte.
Le dimissioni a chi non ama il Taranto Fc non le chiediamo neanche (politici), ma a chi invece siamo certi che il Taranto lo ama davvero, non dovremmo neanche chiederle.
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