Taranto, striscioni contro Melucci, Azzaro e società. I messaggi di solidarietà

TARANTO – Cresce la tensione della tifoseria jonica dopo il mancato closing per la cessione del Taranto Calcio dal gruppo Giove alla Apex. Nella giornata di domenica una serie di striscioni contenenti insulti nei confronti del sindaco Melucci, del vice sindaco Azzaro, del presidente Giove, del dirigente delle giovanili rossoblù Sapio e dell’Aps Taras, tutti a vario titolo ritenuti protagonisti della vicenda, sono comparsi in vari punti della città, appesi a muri o cavalcavia.

Immediate sono state le reazioni di solidarietà di esponenti di maggioranza del Comune di Taranto nei confronti dei soli Melucci e Azzaro.

L’assessore all’Ambiente Stefania Fornaro scrive: “Leggere gli striscioni che stanno girando sui social rende tristi. Non capisco nulla di calcio ma so solo una cosa: nessuno si merita tutto questo. Dietro i ruoli politici ci sono le “persone”, le “famiglie”! Il sindaco e il mio collega Gianni Azzaro hanno fin da subito posto le basi per consentire alla Squadra e agli investitori di giocare. Ma poi mi chiedo: perche’ avrebbero dovuto mentire? Perche’ avrebbero dovuto prendere in giro? Tutti vogliamo il Taranto in serie A! Tutti vogliono uno stadio degno di essere chiamato tale! Prima di rendersi colpevoli di reati forse avrebbero dovuto chiederersi se c’e’ qualcuno che sta facendo di tutto per non regalarci questo sogno. E questa persona non si chiama Rinaldo Melucci ne’ Gianni Azzaro! Uno degli striscioni riporta una frase diventata il tormentone di una conferenza stampa :“Digli che il progetto si chiama serie A”. Forse pero’ in pochi hanno realmente colto che quella era una frase della conferenza stampa non tradotta che il Sindaco, invece, ha solo ben tradotto! Mi auguro davvero un po’ di serenita’ e che i toni possano tornare nell’ambito di un dialogo costruttivo rivolto ad un obiettivo comune: la nostra citta’. il nostro Taranto”.

Questo il messaggio dell’assessore alle Politiche Educative Federica Simili: “Esprimo solidarietà al Sindaco Rinaldo Melucci e al vice Sindaco Gianni Azzaro pesantemente offesi da striscioni apparsi in città nelle ultime ore. Tutto ciò è inaccettabile. Ho sempre condannato atteggiamenti di questo tipo, che nulla hanno a che fare con il senso civico e soprattutto con lo sport. Quest’ultimo deve unire, strutturare e displicare l’essere umano, non dividere. Si può essere in disaccordo sulla posizione politica, sulla tifoseria di una squadra o su un semplice pensiero ma l’offesa personale è ingiusta ed è un atto che va condannato. Per questo motivo esprimo la mia piena solidarietà all’uomo Rinaldo Melucci e all’uomo Gianni Azzaro, perché questi atteggiamenti dannosi e assolutamente diseducativi non accadano mai più”.

Corposa la riflessione di Costanzo Carrieri di Io C’entro: “Gli indecifrabili sviluppi della trattativa per il passaggio di proprietà del Taranto Calcio non possono in alcun modo giustificare quanto si sta registrando in queste ore. Il primo cittadino Rinaldo Melucci ed il vicesindaco Gianni Azzaro, ai quali il movimento politico “Io C’Entro” intende manifestare la massima solidarietà e vicinanza, sono stati fatti oggetto di gravissime offese da ignoti che in alcune zone cittadine hanno esposto striscioni su cui sono state riportate frasi irripetibili. Il motivo è da ricercare nell’incredibile incertezza che sta avvolgendo il trasferimento della società rossoblu a nuovi investitori, un’incertezza per la quale l’attuale Amministrazione comunale, pur non avendo alcuna responsabilità, viene inopinatamente chiamata in causa. Si resta perplessi, anche se segnali non erano mancati, per come questa vicenda sia stata tramutata quasi in un “caso politico” da chi, non rendendosi conto di contribuire ad alimentare un pericoloso clima di tensione, punta l’indice contro chi ha la sola “colpa” di aver salutato con favore l’arrivo di potenziali acquirenti del club tarantino. Come lo stesso sindaco ha avuto modo di chiarire, l’Amministrazione non può e non deve avere alcun ruolo in una questione commerciale fra parti private, l’unica cosa che può fare è tifare, al pari di tutti coloro che hanno a cuore le sorti della squadra, che la trattativa vada in porto. Il Comune non può e non deve fare altro. Un concetto che definire “chiarissimo” potrebbe risultare sin troppo riduttivo. Un concetto che, invece, non è stato preso in considerazione da chi, attraverso impertinenti considerazioni, ha preferito individuare responsabilità lì non dove non esistono. È palese che sia in corso una campagna denigratoria e di delegittimazione nei confronti di chi, con abnegazione e lungimiranza, sta guidando la città verso appuntamenti di spessore internazionale (vedi i Giochi del Mediterraneo) e di importanza enorme per il futuro di una comunità che di tutto ha bisogno tranne che venga confusa e fuorviata da messaggi che distorcono la realtà. Fare politica è tutt’altro. Approfittare di situazioni che nulla hanno a che fare con i comportamenti ed il ruolo dell’Amministrazione, tentare di metterla in cattiva luce accusandola di aver dato credito all’unico gruppo che, in assenza di valide alternative, ha manifestato interesse per la società rossoblu non porta da nessuna parte, Ma provoca reazioni scomposte, le stesse che stiamo a condannare”.

Giunge anche la solidarietà del consigliere regionale e comunale Massimiliano Stellato. “Esprimo piena solidarietà a Rinaldo Melucci e a Gianni Azzaro. Prima in quanto persone, poi quali Sindaco e Presidente della Provincia e Vicesindaco di Taranto. Quanto sta accadendo è preoccupante e a tratti, per chi conosce la storia della politica italiana, persino pericoloso. Più volte, ho invitato ad abbassare i toni, ad essere ponderati, a usare moderazione. Questa città ha bisogno di un momento di pacificazione, non di lotta continua. Per troppi anni è stata dilaniata dalle divisioni, ora basta. Basterebbe far entrare nel vivere comune i veri valori dello sport, per rendere migliore la nostra società. Dal calcio alla contrapposizione politica, si assiste quotidianamente a insulti, talvolta gratuiti, a cori proferiti al “nemico” di turno, spesso solo per partito preso. Perseguire con questi gesti estremi, fa male a Rinaldo e a Gianni ma non fa bene nemmeno a Taranto e al Taranto”.

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