Il progetto per la realizzazione dell’impianto di dissalazione delle acque salmastre delle sorgenti del Tara, situato tra Taranto e Statte, rappresenta un passo avanti verso un futuro sostenibile per la Puglia. Non un’opera invasiva, ma un’iniziativa che punta al benessere collettivo e alla tutela di una risorsa fondamentale: l’acqua. Si legge in una nota dell’Acquedotto Pugliese.
Un approccio proporzionato e scientifico
L’impianto nasce da una visione integrata che garantisce proporzionalità nell’utilizzo della risorsa, salvaguardia ambientale e rispetto del deflusso ecologico del fiume. Studi approfonditi condotti da istituti come CNR, Ispra e Politecnico di Torino assicurano un monitoraggio costante e una gestione regolata del prelievo, lasciando 2.000 litri al secondo al fiume per mantenere inalterato l’ecosistema fluviale.
Un modello di gestione sostenibile
Con il dissalatore, Acquedotto Pugliese (AQP) introduce una regolamentazione mai attuata prima. Tutti i prelievi – per usi idrici, irrigui o industriali – saranno proporzionati in base alla portata del Tara, garantendo una distribuzione equa e rispettosa dell’ambiente. È un cambio di paradigma che recepisce le direttive europee e nazionali sulla qualità delle acque, segnando un nuovo standard di sostenibilità.
L’impatto ambientale sotto controllo
L’impianto non avrà impatti diretti sul fiume: utilizzerà strutture già esistenti, senza nuove opere lungo l’asta fluviale. Anche il tema della salamoia è stato affrontato in modo trasparente: il contenuto salino della salamoia è pari a 7 grammi per litro, molto inferiore ai 35 grammi del mare, con benefici sia ambientali che economici.
Un futuro da custodire insieme
AQP, custode del Tara e della sua preziosa risorsa idrica, si impegna a garantire trasparenza e confronto con le comunità locali. La sfida è trovare soluzioni tecniche e scientifiche condivise, eliminando pregiudizi e valorizzando l’opera come un esempio di equilibrio tra progresso e tutela ambientale.
L’acqua è vita, e il Tara ne è il simbolo. Grazie a una gestione consapevole, questa risorsa vitale potrà continuare a sostenere la Puglia, il suo ambiente e le sue comunità.
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