Nuovo capitolo di tensione tra il ministro dei Trasporti Matteo Salvini e l’Unione Sindacale di Base (Usb) dopo lo sciopero generale di oggi, venerdì 13 dicembre, caratterizzato da forti polemiche. Il sindacato accusa Salvini di voler attaccare il diritto di sciopero “per nascondere la sua inadeguatezza”, mentre il ministro ribatte parlando di “caos, violenze e danneggiamenti” causati dalle proteste.
Al centro della disputa, la precettazione dello sciopero tentata dal ministro e poi bloccata in extremis dal Tar del Lazio. “Dopo il grande successo dello sciopero generale – afferma Usb in una nota – Salvini torna a rimettere in discussione il diritto di sciopero. Parla di caos e violenze, ma il vero caos è quello quotidiano vissuto dai cittadini, tra ritardi e disservizi. È lui che sta affossando i trasporti del Paese”.
Usb denuncia anche una “risposta repressiva esagerata” delle forze dell’ordine, citando gli studenti manganellati a Torino durante recenti proteste, e lancia un allarme sulla “tenuta democratica del Paese”. Il sindacato accusa il governo di non prendere le distanze da un ministro che “alimenta la bagarre anziché risolvere i problemi reali”.
Dal canto suo, Salvini difende la necessità di rivedere le norme sul diritto di sciopero. “Ennesimo venerdì di sciopero caratterizzato non solo da disagi, ma da violenze e danneggiamenti. È urgente intervenire: gli italiani hanno diritto ad essere protetti, e io farò di tutto per tutelarli”, afferma il ministro in una nota.
Il dibattito resta aperto, con uno scontro che intreccia diritti sindacali, politica e gestione dell’ordine pubblico.
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