Taranto, crisi cozze: chiesta sospensione canoni concessione demaniale

TARANTO – In attesa del riconoscimento dello stato di calamità naturale per il settore, l’Amministrazione Melucci prosegue nel suo impegno a sostegno di uno dei comparti più importanti dell’economia locale.

La Direzione Patrimonio e Demanio del Comune di Taranto ha infatti richiesto al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti la sospensione del pagamento dei canoni di concessione demaniale marittima per le annualità 2024 e 2025, in attesa dell’esito delle procedure relative allo stato di calamità naturale. Questo nuovo intervento si inserisce nell’ambito delle azioni intraprese dall’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Rinaldo Melucci, per fronteggiare la grave crisi che ha colpito la mitilicoltura, un settore cruciale per l’economia tarantina.

L’istanza, indirizzata al Ministero, è finalizzata a trovare soluzioni aggiuntive per alleviare i danni ingenti causati dall’ondata di calore che ha reso l’estate particolarmente difficile per i mitilicoltori. Le condizioni climatiche eccezionali, che si sono verificate fin dalla scorsa primavera, sono state infatti individuate come la causa principale delle morie di mitili, in particolare del “seme” di cozze, che, essendo particolarmente sensibile alle alte temperature, ha visto compromessa la sua vitalità. Il Mar Piccolo, dove per lunghi periodi le temperature hanno toccato i 30 gradi, è stato uno degli epicentri di questa crisi. La documentazione tecnica fornita dal CNR-IRSA, che evidenzia l’effetto devastante delle alte temperature sulla produzione di cozze, è un elemento fondamentale nella richiesta di riconoscimento dello stato di calamità naturale, avviata circa un mese fa dal Comune di Taranto.

Nel frattempo, l’Amministrazione continua a monitorare la situazione, confermando l’impegno costante verso il settore. Il Tavolo Tecnico Permanente, istituito alcuni mesi fa e coordinato dall’assessore alle Risorse del Mare, Cosimo Ciraci, continua a essere un punto di riferimento per ascoltare le esigenze dei produttori e adottare azioni concrete per limitare gli effetti devastanti di una crisi che ha ormai raggiunto livelli insostenibili.

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