“Numerosi mafiosi sono stati assunti con concorsi truccati e chiamate dirette nelle aziende partecipate del comune di Bari. Questo è un dato che emerge chiaramente nel corso del dibattimento che si sta svolgendo nel tribunale di Bari. Basterebbe questa circostanza per gettare un’ombra sinistra, termine non scelto a caso, su chi ha governato la città in questi lunghi anni”. Lo scrive in una nota Davide Bellomo, deputato della Lega e componente della Commissione Giustizia della Camera.
“Costituirsi parte civile è paradossale, se si è accusati di intrattenere rapporti e si scambiano favori con personaggi dal chiaro profilo criminale. Ci troveremmo di fronte a una confusione di ruoli che intorbiderebbe le acque e renderebbe meno nitide le figure di chi realmente dovrebbe sedere sul banco degli imputati. Di fronte ad accuse così gravi, Decaro e tutta l’amministrazione da lui retta avevano ( è un anno che tali rivelazioni sono note) e hanno l’obbligo di denunciare per calunnia chi millanta (?) relazioni con loro e li chiama in causa con tanta dovizia di particolari”.
”Lo facciano presto, anche per dare concretezza a quel senso di giustizia che proclamano spesso con un’enfasi sospetta. Dimostrare che il pentito non è credibile su circostanze così importanti, significherebbe, quindi, che non lo è neppure su quelle che hanno portato in carcere dei probabili innocenti”, conclude Davide Bellomo.
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