BARI – Denaro pubblico utilizzato per fini esclusivamente personali dirottando dal conto di tesoreria, soldi sulla “carta di credito ricaricabile” assegnata “per ragioni di ufficio”. Il tutto per fare pagamenti, saldare viaggi, comprare attrezzature per la ristorazione o per il confezionamento degli alimenti.
La guardia di finanza di Bari, coordinata dalla procura del capoluogo, ha sequestrato beni per 400mila euro a quattro persone indagate per peculato, riciclaggio, falso e autoriciclaggio. I quattro – secondo gli inquirenti – avrebbero messo su un metodo collaudato. Al vertice, l’ex dirigente dell’Agenzia del Turismo della Regione Puglia, Pugliapromozione, Matteo Minchillo – nel frattempo deceduto – che con la complicità dell’allora responsabile dell’ufficio pagamenti, sarebbe riuscito a “dirottare dal conto di tesoreria” soldi sulla “carta di credito ricaricabile” che gli era stata assegnata “per ragioni di ufficio”.
In tutto 160 i mandati di pagamento anche per acquistare attrezzature per la ristorazione a favore della ditta intestata al figlio dell’ex direttore generale. Le causali dei pagamenti erano le più varie: da “fondo cassa” a “rimborso”, passando per “premi assicurativi” e “contributi a carico del personale”, nessuna però corrispondeva alle spese sostenute e per di più nessuna avrebbe avuto un giustificativo.
In quattro anni, dal 2017 al 2021, i militari avrebbero anche “individuato molti trasferimenti di fondi a favore dei familiari” di Minchillo “che avrebbero contribuito a ripulire le somme a loro accreditate e a reimpiegare i beni strumentali acquistati con i soldi pubblici nell’attività di ristorazione”. Il valore dei beni sequestrati è equivalente alle somme distratte.
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