Rendere Lecce una città più sicura, inclusiva e a misura di cittadino: questo è l’obiettivo dell’incontro pubblico sul tema “Le ragioni di Lecce città 30”, che si terrà venerdì 6 dicembre, dalle 17 alle 20, nella sala del Chiostro della Biblioteca Bernardini (ex Convitto Palmieri).
L’evento, organizzato in collaborazione con il Polo Biblio-museale di Lecce, rappresenta un momento di confronto sulla petizione popolare firmata da 1.300 cittadini, destinata a essere discussa in Consiglio comunale.
L’apertura dell’incontro sarà affidata a Matteo Dondè, architetto urbanista di riferimento in Italia per la pianificazione della mobilità attiva e teorico del modello “città 30”. Interverranno, inoltre, Settimo Nizzi, sindaco di Olbia, prima città italiana a introdurre il limite dei 30 km/h nel 2021, e Adriana Poli Bortone, sindaco di Lecce, destinataria della petizione lo scorso luglio. Parteciperanno anche l’assessore al Traffico Giancarlo Capoccia, il presidente della Commissione Mobilità Luigi Quarta Colosso e i consiglieri comunali.
La petizione, promossa da LeccePedala e sostenuta da 40 associazioni locali, chiede l’introduzione graduale del limite di velocità di 30 km/h nelle strade urbane entro il 1° gennaio 2026, con esclusione degli assi principali, e l’adozione di misure complementari come campagne di sensibilizzazione, l’istituzione di strade scolastiche entro il 2025 e il potenziamento del trasporto pubblico.
Adriana De Carlo, portavoce di LeccePedala e presidente di Fiab Cicloamici Lecce, ha dichiarato: “Chiediamo agli amministratori un atto di coraggio per rendere Lecce più sicura. Non è accettabile che, negli ultimi dieci anni, sulle strade cittadine si sia registrata una media di 4 morti e 416 feriti l’anno. Iniziamo da scuole, quartieri residenziali e luoghi sensibili, potenziando il trasporto pubblico”.
Uno studio dell’Unione Europea ha dimostrato i benefici del modello “città 30”: riduzione del 23% degli incidenti, del 37% delle vittime, del 38% dei feriti, oltre a un calo del 18% delle emissioni e del rumore. “I limiti di velocità di 30 km/h hanno portato solo effetti positivi per la sicurezza stradale e l’ambiente”, conferma la ricerca.
Il progetto Lecce30 non si limita a ridurre i limiti di velocità, ma punta a trasformare lo spazio urbano in luoghi più vivibili e sicuri, favorendo la mobilità attiva e riducendo la dipendenza dall’automobile. Il movimento LeccePedala, sostenuto dal network Italia30 e ispirato all’esperienza di “30logna”, ha raccolto firme e consenso attraverso il sito dedicato www.lecce30.it.
Tra i promotori figurano associazioni come Fiab Lecce Cicloamici, Legambiente Puglia, Arci, Salento Bici Tour, Teatro Koreja, Camera a Sud e molte altre realtà del territorio. L’appello è chiaro: costruire una Lecce più inclusiva e sicura per il futuro di tutti i cittadini.
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