Trani – “Esistono norme incriminatrici che puniscono i reati commessi nella gestione degli impianti soggetti ad AIA, l’Autorizzazione Integrata Ambientale, ovvero quelli più complessi e impattanti. Tuttavia, il legislatore ha previsto sanzioni meno gravi rispetto agli stessi reati commessi dagli impianti meno critici. Un paradosso incomprensibile”. È quanto dichiarato da Renato Nitti, procuratore capo di Trani, nel corso di un incontro formativo organizzato da Arpa Puglia sui controlli e le sanzioni in materia ambientale.
Nitti ha sottolineato le difficoltà che il sistema giudiziario affronta in questo ambito: “Le indagini sono ostacolate da un numero insufficiente di agenti di polizia giudiziaria specializzati e da limiti normativi sugli strumenti investigativi disponibili. Se a questi aggiungiamo ulteriori restrizioni, il quadro si fa ancora più critico”.
Il procuratore ha concluso con un’amara riflessione: “Nonostante gli sforzi in materia ambientale, alcuni settori strategici rimangono privi di un adeguato presidio”. Un monito che evidenzia la necessità di un intervento normativo per garantire un’efficace tutela dell’ambiente e una maggiore equità nelle sanzioni.
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