Luigi De Laurentiis, presidente del Bari, torna a parlare in conferenza ai microfoni della stampa. Queste le sue dichiarazioni:
AL SABAH – “E’ finita lì. Si è creata una soap opera attraverso gli organi di stampa. Noi non abbiamo più sentito nulla, si è voluto speculare, questo va male quando c’è tutta una piazza che ha un’attesa o un mal di pancia. Non c’è stato nulla di concreto. Sono sempre a disposizione a incontrare persone che saranno realmente interessate per venire qua, non ho lavorato per tutti questi anni per lasciare il Bari al primo che passa”.
POCA SERIETA’ – “Lo sceicco ha il mio numero e io ho il suo, la verità è che dopo un caffè preso in estate non l’ho più sentito. Nessuno chiude la porta a nessuno, secondo me il fatto che siano trapelate tutte quelle informazioni è evidenza di poca serietà. Già il fatto che sia circolata una foto la dice lunga. E’ un caso che non merita di essere cavalcato”.
RAPPORTO CON LA PIAZZA – “A me dispiace che il rapporto con la piazza non sia idilliaco, ma è difficile che i rapporti siano idilliaci. Ciò che conta però è che i tifosi sostengano la squadra e lo stanno facendo. E’ un orgoglio vedere tanti tifosi allo stadio. Quando torno a casa dopo aver perso una partita sono cupo e vivo una settimana di cupezza. Mi dispiace quando sento determinate parole allo stadio, soprattutto per la portata del lavoro che stiamo compiendo”.
BARI-CAGLIARI COME SLIDING DOOR IN NEGATIVO NEI RAPPORTI – “Non ho mai più riguardato nulla, mi ha trafitto quella partita, ricordo lo stadio che inneggiava alla Serie A. Quello è stato il danno grave, quello è stato l’elemento che ha spaccato tutto. Poi da lì è venuto un anno orribile”.
NAPOLI E BARI – “Paragonare a Napoli al Bari non si può: il Napoli ha vinto uno scudetto dopo 20 anni di duro lavoro, 20 anni di grandi investimenti. Peraltro la Serie A ha molti più introiti della Serie B, il Napoli non sarebbe riuscito a costruire quello che ha fatto senza gli introiti della A. Oggi il Bari si pone a investire in modo importante perdendo milioni di euro ogni anno. Per quella che è la B il Bari sta investendo al massimo delle sue capacità, io non ho mai venduto fumo, il calcio nazionale è in difficoltà”.
LA MULTIPROPRIETA’ – “C’è una norma che potrebbe anche cambiare. Quando abbiamo iniziato nel 2018 si è pensato che questa norma potesse anche cambiare. In questi anni si sono allargate le multiproprietà internazionalmente parlando, a livello europeo c’è molta attenzione, ci sono club che in Europa potrebbero trovarsi a giocare contro. In caso di un cambio della norma, potrebbe cambiare tutto. Non siamo in vendita, ma, ripeto, io sono sempre disponibile e interessato a incontrare potenziali acquirenti”.
SERIE A – “Se il Bari va in Serie A arriverà subito qualcuno a prendersi la squadra, è già accaduto quando siamo andati a 100 secondi dalla A il primo anno. A quel punto il problema penderà tutto sulle mie spalle”.
PROGETTO TRIENNALE – “Siamo al terzo anno. Può essere che questo sia l’anno d’oro, così come poteva essere il primo. Nel calcio, con tutte le variabili che ci sono, è difficile centrare tutti gli obiettivi. Abbiamo avuto un anno difficile in B e questo ci ha marcato molto, ma siamo riusciti a ripartire”.
LE PLUSVALENZE DI CHEDDIRA E CAPRILE – “Le plusvalenze di Cheddira e Caprile ci hanno consentito di affrontare la scorsa stagione: non è facile esonerare quattro allenatori, a gennaio abbiamo speso tantissimo. Purtroppo lo scorso anno abbiamo fatto tantissimi errori, me ne assumo le responsabilità”.
GRUPPO OK E BILANCIO POSITIVO – “Sono passate 13 giornate, c’è voluto un po’ di tempo per comprendere la bontà del lavoro messo a terra. Ho dichiarato con grande ambizione, anche rispetto agli investimenti compiuti, di puntare ai playoff: questo l’ho sempre detto. Questo è un campionato molto complesso, abbiamo visto squadre dai budget risicatissimi vincere contro squadre dai budget altissimi. Nelle prime nove squadre ci sono fondi stranieri e squadre retrocesse, società che hanno budget fuori mercato per la categoria. Al momento sono contento del gruppo che si è costruito, non era scontato ritrovare una bella quadra dopo l’ultimo anno. Ad agosto ero già contento del primo lavoro compiuto da Magalini e Di Cesare, la cosa importante è l’aspetto umano in chi arriva. La prima qualità di questa squadra è proprio questa, che è un gruppo. I ragazzi vogliono stare insieme”.
EPISODI ARBITRALI – “Sono meno contento quando c’è stato un torto arbitrale: ho grande rispetto per gli arbitri, ma quattro punti persi così fanno male. Non sono alibi, sono fatti che accadono, eventi che ti creano grandi difficoltà. Siamo stati sfortunati rispetto alle nostre qualità, la classifica è bugiarda”.
PLAYOFF – “Se arriveremo ai playoff, mi auguro di potercela giocare con tutti. Per ora abbiamo dimostrato di potercela giocare con tutti, il mister sta trovando la sua formazione. Se arriviamo fino in fondo, ce la possiamo giocare. Si arriva ai playoff per vincere”.
CALCIOMERCATO – “Perché io devo iniziare un campionato a mercato non chiuso, per me è assurdo. Siamo partiti ancora in corsa, all’inizio avevamo problemi sui calci piazzati, poi abbiamo aggiustato la difesa. Stessa cosa per il centrocampo e l’attacco, hanno dovuto trovare la forma, c’è bisogno di tempo. Mi auguro che questa squadra abbia poche pedine da cambiare, significherà che tra sette giornate avremo una classifica di un certo tipo”.
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