Bari – C’è il via libera al nuovo statuto del Pd pugliese, un disco verde accordato dall’assemblea del partito – riunita nella sede del capoluogo – che accende ufficialmente la macchina delle prossime Regionali.
“Oggi, con l’approvazione, è giunto al termine il bellissimo percorso di riforma dello statuto che ha coinvolto tutti i circoli PD pugliesi negli ultimi mesi: centinaia di incontri, decine di emendamenti a partire dalla ottima bozza realizzata dalla Commissione per la riforma che ringrazio” lo dichiara il Segretario regionale Domenico De Santis. “Siamo grati alle autorevoli figure che hanno accettato di sostenerci nell’elaborazione della nuova versione della nostra principale fonte interna. Con l’assemblea di oggi inizia il percorso della conferenza programmatica regionale che svolgeremo nei prossimi mesi e che inaugurerà ufficialmente il nostro cammino verso le elezioni regionali: sarà un momento di ascolto, in cui elaboreremo la nostra visione per i nostri 5 anni mettendo al centro, come sempre, la partecipazione. Faremo il punto sugli obiettivi strategici raggiunti in questi anni ma soprattutto costruire la nostra idea di Puglia 2030. Il Lavoro, la salute, le politiche industriali, la difesa dell’ambiente, la tutela dell’acqua, il diritto all’istruzione saranno al centro della conferenza programmatica.”
“La conferenza programmatica aprirà una fase di coinvolgimento e di partecipazione del partito a tutti i livelli” ha commentato Salvatore Piconese. “Ci sarà una grande mobilitazione politica per la costruzione di una proposta politica e programmatica del PD Puglia. Il Partito Democratico dovrà impegnare tutte e tutti gli iscritti per dar vita ad un partito aperto al confronto e consapevole della propria funzione nella società pugliese. La conferenza programmatica dovrà rilanciare il ruolo del Partito, il suo rapporto con la società e la battaglia delle idee per l’egemonia.”
L’Assemblea è stata anche l’occasione per discutere della legge di bilancio da poco approdata in Parlamento e per illustrare gli emendamenti presentati dal Partito Democratico. “Il venire meno di “Decontribuzione Sud” e la soppressione del vecchio credito di imposta per le imprese del Mezzogiorno non trovano in questa manovra nessuna degna misura sostitutiva” lo ha dichiarato l’On. Ubaldo Pagano, Capogruppo PD in Commissione bilancio alla Camera, nella sua relazione in merito. “E infatti nel 2025 il Sud avrà 3 miliardi di risorse in meno per imprese e lavoratori, che diventano quasi 9 se si guarda al prossimo triennio. Malgrado il Sud abbia riportato tassi di crescita di molto superiori al resto d’Italia nell’era post-Covid, trainando la crescita del PIL negli ultimi 4 anni, oggi subisce tagli inspiegabili. È questa l’idea di sviluppo che il Governo ha per il Mezzogiorno? Vantarsi dei risultati economici in TV e poi tagliare le gambe alle imprese?”
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