Bari, faida tra clan: in carcere quattro presunti Strisciuglio

BARI – Estorsione e tentata estorsione, detenzione e spaccio di droga. Il tutto con l’aggravante mafiosa. Finiscono in carcere quattro presunti affiliati al clan Strisciuglio di Bari. Sono Ivan Caldarola, classe 1999; il 25enne Antonio Raggi, alias Tonio il biondo; Francesco Mastrogiacomo, u Grec, di 34 anni; e il 36enne Gigione, al secondo Saverio De Santis. I quattro, tutti pregiudicati e arrestati dalla polizia, sarebbero i protagonisti dell’estorsione e tentata estorsione nei confronti dei titolari delle bancarelle di fuochi d’artificio (abusivi) nel quartiere Libertà di Bari. E ancora per loro, detenzione e porto illegale d’arma da fuoco – armi usate anche per intimidazioni -, detenzione al fine di spaccio e spaccio di cocaina, hashish e marijuana sempre nel quartiere Libertà.

I fatti risalgono ai mesi di novembre e dicembre 2018. L’ordinanza, richiesta dalla Dda di Bari, è stata emessa dal gip Francesco Vittorio Rinaldi. Questi arresti, spiegano gli investigatori, costituiscono gli “ultimi provvedimenti cautelari derivanti dalle indagini avviate nel 2018 dalla Procura Distrettuale Antimafia, a seguito del duplice tentato omicidio di due pregiudicati del clan Palermiti, consumato nel quartiere Madonnella di Bari”. Nell’estate del 2018, infatti, il clan Strisciuglio del quartiere San Paolo provò a conquistare la piazza di spaccio del Madonnella estromettendo i Palermiti, da sempre egemoni sul quartiere. Una faida, questa, che il 24 settembre di quell’anno – dopo il tentato omicidio di due pregiudicati dei Palermiti – portò all’omicidio di Walter Rafaschieri e al grave ferimento del fratello, Alessandro. Per quella vicenda, di recente, Giovanni Palermiti (figlio del boss Eugenio) è stato condannato a 20 anni di reclusione in Appello. In primo grado era stato condannato all’ergastolo.

 

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