Lecce – Il presidente Saverio Sticchi Damiani ha presentato il neotecnico Marco Giampaolo raccontando all’ex allenatore, tra le altre, di Samp e Milan la storia recente dei giallorossi e soprattutto l’appuntamento che attende la società a fine campionato: “Benvenuto mister arriva in una piazza esigente, in un momento che ovviamente ci vede a un punto dalla salvezza diretta ma quella salvezza rappresenterebbe l’obiettivo più importante per noi, ovvero raggiungere la terza salvezza consecutiva mai successo nella storia del Lecce.”. Al presidente ha poi fatto seguito il direttore tecnico Pantaleo Corvino: “Abbiamo dovuto prendere scelte dolorose, non solo dettate dai risultati. Abbiamo perso una strada, una rotta e quindi di conseguenza dovevamo fare delle scelte per responsabilità verso gli altri. Non abbiamo cambiato quando abbiamo perso sei partite di seguito con due allenatori differenti, in due stagioni differenti. Se l’abbiamo fatto è perchè abbiamo fatto scelte che vanno oltre i semplici risultati. Per questo oggi siamo qui a presentare Marco Giampaolo. Non sarà facile riaggiustare la rotta, in Serie A ci si salva e si retrocede per un punto, dopo 13 giornate quindi sarà davvero difficile raggiungere l’obiettivo.”.
Marco Giampaolo ha esordito parlando del suo ritorno in campo dopo un lingo periodo di assenza: “Due anni di assenza sono tanti, però diciamo che dopo una prima pausa che mi avvisto allontanarmi mentalmente poi ho ripreso lavorando in “smartworking”. Il Lecce l’ho visto in tv durante questo campionato e l’ho rivisto in maniera approfondita in questi giorni. I giocatori per conoscerli bisogna allenarli, arrivop in un ambiente che per me è nuovo quindi devo averli a disposizione per capirli. Su Rebic posso dire di averlo avuto solo un mesetto e lo ricordo come un giocatore caparbio. Ho valuto la rosa del Lecce che possiede moltissime ali e due prime punte se consideriamo Rebic prima punta. Poi oggi si gioca in sedici quindi serviranno tanti e non solo uno.”.
“Il calcio italiano è cambiato tanto e cambia velocemente. Sino a qualche anno fa c’era ancora chi pensava di presidiare gli spazi ma oggi non si gioca più a zona ma uomo su uomo. I tempi sono stretti, le squadre che sono lì a puntare alla salvezza sono tante, oggi ci alleniamo in dodici quindi i ragazzi dovranno essere bravi ad assorbire subito i concetti. Per quanto concerne il sistema di gioco credo che la squadra sia stata costruita per giocare con quattro difensori, tre centrocampista, du ali e un attaccante. Per quanto concerne la costruzione dal basso, avere due centrali come Gaspar e Baschirotto di piede destro non è un problema. Non tutte le squadre hanno centrali con piedi opposto, poi comunque sono valutaizoni fatte a monte. Il mio Lecce sarà una squadra che deve mantenere il possesso palla, perchè quando hai la palla mantieni di più il controllo della partita. Giocando corto, corri meno, se lanci lungo corri di più.”
“La scelta di Lecce per me è una grande opportunità, scelta perchè credo che ci siano calciatori che possano rendere al meglio il mio pensiero calcistico. Quindi il mio si ha una convinzione tecnica. Sicuramente sono arrivato in una città bellissima che però scoprirò solamente quando finirò il mio lavoro perchè sono abituato a fare così.”.
Sul mercato Giampaolo non si è voluto esprimere in maniera definitiva: “Per quanto concerne gli interventi sul mercato non posso valutare se prima non guardo il materiale umano di cui ho a disposizione. Al momento, ripeto, ho visto il Lecce solo in tv quindi devo lavorare sul campo.”.
L’allenatore ha poi parlato del valore aggiunto che può rappresentare il Via del Mare: “Chi scende in campo sono ragazzi quindi essere sostenuti durante la partita è fondamentale. Al triplice fischio è sacrosanto poter contestare se i risultati non arrivano ma considero i tifosi indisepnsabili per raggiungere gli obiettivi e il Lecce ha certamente un’arma in più.”.
“Oggi sono in cerca di riaffermare le mie idee di calcio e questa squadra, questo club, mi stanno offrendo questa opportunità; opportunità che che io devo ricambiare col lavoro dimostrando di meritare questa fiducia.”.
Sulla posizione di Dorgu in campo ha espresso le sue preferenze a livello tecnico-tattico: “Tendenzialmente io preferisco che gli esterni bassi siano col piede a binario, mentre gli esterni alti preferisco che siano a piede invertito che sappiano venire a giocare dentro il campo.”.
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