BARI – È stata ricevuta in prefettura a Bari una delegazione dei migranti del Cara che sono arrivati in corteo in piazza Libertà per chiedere migliori condizioni di vita nel Centro richiedenti asilo. Una protesta cominciata lunedì notte dopo la notizia della morte, in ospedale, di un ospite del Cara che secondo i migranti, non avrebbe ricevuto cure adeguate. Si tratta di un 33enne della Guinea deceduto all’ospedale san Paolo di Bari dopo aver tentato il suicidio. L’uomo, il 3 novembre scorso, avrebbe iniziato a sentirsi male e sarebbe stato curato con una compressa. Il giorno successivo sarebbe stato trasferito in ospedale dove è morto. A quanto sembra avrebbe ingoiato delle pile. Ma a chiarire la reale causa sarà l’autopsia. La rabbia degli ospiti del Cara sarebbe esplosa dopo che agli amici sarebbe stata negata la possibilità di vedere il corpo dell’uomo.
La richiesta dei migranti è il miglioramento delle condizioni di vita all’interno del centro di accoglienza. Sul posto gli agenti della questura che hanno controllato la protesta che da Palese è arrivata fino in centro città attraversando a piedi i quartieri san paolo e Libertà: non si registrano disagi o tensioni. Lunedì sera alcuni ospiti del centro, in segno di protesta, avrebbero distrutto alcune suppellettili del Cara. Sul posto sono intervenuti gli uomini della polizia che hanno riportato l’ordine nella struttura in cui sono ospitati anche 12 dei 16 migranti inizialmente portati nel centro di detenzione temporanea di Gjader, in Albania, e poi ricondotti in Italia dopo l’intervento della magistratura.
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