A Lizzano (Taranto) si è tenuto, pochi giorni fa, un partecipato banchetto informativo sulla riapertura della discarica ex Vergine, accompagnato da una raccolta firme per presentare osservazioni contrarie alla Provincia. Organizzata da Attiva Lizzano, l’iniziativa ha visto la partecipazione di molti cittadini, uniti nella difesa della propria terra.
”Per decenni quel lembo di terra è stato sfruttato come pattumiera d’Italia, ma oggi la comunità ha finalmente l’opportunità di opporsi in modo concreto, mettendo la propria firma e il proprio volto contro la riapertura della discarica”, dichiara in una nota Giovanni Gentile, presidente di Attiva Lizzano.
“La giornata ha riscosso un grande successo: sono state raccolte centinaia di firme, con il sindaco di Lizzano in prima fila insieme ai suoi concittadini – aggiunge Gentile -. I presenti hanno ascoltato con attenzione le spiegazioni sulla gravità della situazione. Un esempio della pericolosità del sito è emerso solo pochi giorni prima, quando tre funzionari di Arpa Puglia, durante un’ispezione alla discarica Lutum, hanno accusato malori causati da un odore acre e pungente che li ha costretti a recarsi al pronto soccorso dell’ospedale SS. Annunziata di Taranto”.
“Questo episodio ha sollevato ulteriori interrogativi, evidenziando che la riapertura della discarica potrebbe mettere a rischio la salute non solo dei cittadini, ma anche di chiunque vi lavori. La pericolosità rappresenta una palese violazione della Costituzione Italiana, che tutela il diritto alla salute e la salvaguardia dell’ambiente”, sottolinea il presidente di Attiva Lizzano.
“Già lo scorso 22 ottobre, nelle osservazioni inviate alla Provincia, era stata richiesta la negazione del Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale, sostenendo che una discarica “malsana già da chiusa” non può essere riaperta. Dietro la questione si intravedono interessi economici importanti, ma la comunità di Lizzano non intende sacrificare la propria salute e la bellezza del territorio sull’altare del profitto”, evidenzia Gentile.
“La manifestazione ha visto la partecipazione di adulti, giovani e bambini, simbolo della responsabilità di lasciare alle future generazioni un mondo vivibile e un’aria respirabile. “Lizzano fa parte dell’Unione dei Comuni delle Terre del mare e del sole, non delle discariche,” hanno ricordato i promotori, invitando chiunque possa a intervenire per difendere una terra che vuole essere ricca solo di salute”, conclude Giovanni Gentile.
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