Secondo il recente rapporto Istat 2023 sul benessere equo e sostenibile, il 51,1% dei pugliesi è in sovrappeso, con il 5% dei bambini in grave obesità, il 10,3% obeso e il 37,5% sovrappeso. Dati preoccupanti discussi durante l’evento CIBARI, che ha riunito biologi, medici e nutrizionisti a Bari, organizzato dal Centro Interdipartimentale dell’Università di Bari con il sostegno della Regione Puglia.
L’incontro, intitolato CIBARI: Il Cibo della Salute, ha accolto oltre 3.000 partecipanti e 40 interventi scientifici focalizzati su specifici gruppi, inclusi anziani, sportivi, donne in gravidanza e bambini nei primi mille giorni di vita. Ampio spazio è stato dedicato anche all’educazione alimentare per i più piccoli, con attività ludico-didattiche.
Durante il convegno è emersa la relazione tra obesità e infertilità: l’elevato BMI, particolarmente il grasso addominale, è un fattore di rischio per la fertilità, predittivo già dall’età di 18 anni. Le abitudini alimentari scorrette, come il consumo di carboidrati raffinati e grassi saturi, giocano un ruolo cruciale nell’insorgenza dell’obesità.
L’obesità infantile rappresenta un’emergenza sanitaria con impatti economici e sociali considerevoli: oltre a favorire malattie croniche come il diabete e le malattie cardiovascolari, minaccia il benessere psicologico e la qualità della vita dei giovani. Per la collettività, questo fenomeno significa costi sanitari elevati e una ridotta produttività, aggravando il sistema economico e sociale della regione.
Gli esperti hanno lanciato un appello a tutta la comunità: è fondamentale prevenire la formazione di grasso addominale attraverso una dieta equilibrata e l’attività fisica regolare. Il futuro della Puglia, altrimenti, rischia di essere popolato da anziani e pochi giovani, compromettendo l’equilibrio demografico.
L’evento CIBARI ha gettato luce su questa emergenza, auspicando che il lavoro congiunto tra Università di Bari, Regione Puglia e comunità possa generare programmi di prevenzione e sensibilizzazione per uno stile di vita sano e sostenibile, ponendo un freno al dilagante fenomeno dell’obesità.
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