BARI – Salgono Pil, occupazione ed export. Bene gli indicatori di turismo, cultura e servizi (alle persone e alle imprese). Sui prodotti agricoli la capacità di penetrazione all’estero della Puglia è quasi doppia rispetto a Campania e Sicilia. Preoccupante il dato demografico. Oltre 1 milione di addetti, circa 378mila aziende e un’eccellente varietà nel “portafoglio prodotti”. Questi, in sintesi, i punti di forza dell’apparato economico pugliese, fotografati dal 22° numero del Sismografo di Unioncamere Puglia che evidenzia come negli ultimi cinque anni sia aumentata sensibilmente l’occupazione, passando da 898.076 addetti, fonte Inps, a oltre un milione del secondo trimestre 2024. Più di 114mila posizioni lavorative in più, pari al +12,7% e un export in salute con oltre 10 miliardi e 138 milioni di euro nel 2023. Notevole la performance dei prodotti agricoli di Puglia con una capacità di penetrazione all’estero quasi doppia rispetto a Campania e Sicilia. Minaccioso però il quadro demografico della regione. Entro il 2080 si rischia quasi il dimezzamento della popolazione regionale attuale. Per questo – secondo lo studio – ci sarebbe bisogno di una decisa politica regionale che rafforzi il sistema d’impresa e incentivi gli investimenti, soprattutto privati e destinati all’innovazione.
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