Il recente atto vandalico che ha colpito la statua di Sant’Antonio del fuoco nella zona Aria Sana di Lecce ha suscitato un forte sconcerto tra i cittadini. Il sindaco Adriana Poli Bortone ha espresso il suo profondo disappunto di fronte a questo gesto, ritenuto non solo distruttivo, ma anche sacrilego e privo di qualsiasi giustificazione.
La statua, che per anni ha rappresentato un simbolo di devozione e identità per la comunità, è stata distrutta in un atto che ha lasciato una ferita aperta nelle vite dei residenti. Per loro, quel monumento non era solo una scultura, ma un punto di riferimento spirituale, un luogo in cui la tradizione e la fede si intrecciavano quotidianamente. Ogni anno, i fedeli si radunavano attorno a essa, offrendo fiori e accendendo candele, celebrando così la loro connessione con il santuario e con la propria storia culturale.
La sindaca ha ricordato che la statua fu installata circa vent’anni fa, un’iniziativa che vide il coinvolgimento attivo dei cittadini e dell’amministrazione comunale, allora guidata da lei stessa. Questo gesto di comunità rifletteva non solo la fede degli abitanti, ma anche il loro desiderio di preservare le tradizioni locali, come la storica “focara” in onore di Sant’Antonio.
Sebbene il motivo dietro a questo atto ignobile rimanga oscuro, Poli Bortone ha sottolineato che simili comportamenti non possono essere tollerati. La sua speranza è che, attraverso la collaborazione dei cittadini, possano emergere informazioni utili a identificare i responsabili di questo oltraggio. La sindaca ha fatto appello alla coscienza collettiva, invitando chiunque possa avere informazioni a farsi avanti, affinché chi ha compiuto questo gesto possa rendere conto della propria azione alla comunità.
Con determinazione, Poli Bortone ha assicurato che non si piegheranno di fronte alla stupidità di atti del genere. La sua intenzione è quella di avviare un progetto per la ricostruzione e la reinstallazione della statua di Sant’Antonio, restituendo così ai cittadini un simbolo che rappresenta non solo la fede, ma anche il rispetto e la convivenza civile. Questa iniziativa rappresenta un chiaro messaggio: la comunità di Lecce non si arrenderà alle ingiustizie e continuerà a difendere ciò che è sacro e significativo per tutti.
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