Giulia Viesti. giudice del Lavoro del tribunale di Taranto, ha riconosciuto il diritto della vedova di un ex dipendente Ilva, deceduto nel 2007 a causa di un carcinoma polmonare provocato dall’esposizione all’amianto, a percepire la rendita ai superstiti e l’assegno funerario.
Lo ha reso noto Emidio Deandri, presidente nazionale dell’Anmil, che ha sottolineato come il lavoratore, operaio con mansioni di gruista e carropontista, abbia prestato servizio all’Ilva fino al febbraio 1992.
La particolarità del caso, secondo Deandri, risiede nel fatto che la vedova, assistita dai legali dell’Anmil Taranto, ha presentato la richiesta all’Inail solo nel 2019, dodici anni dopo la morte del marito. La giudice Viesti ha superato l’eccezione di prescrizione sollevata dall’Inail, seguendo l’orientamento della Corte di Cassazione, secondo cui il termine per la prescrizione inizia nel momento in cui la malattia e il suo legame professionale sono conoscibili dal soggetto interessato.
Deandri ha inoltre ricordato le difficoltà del percorso giudiziario, aggravato da una prima perizia medica che aveva escluso il nesso tra la malattia professionale e il decesso, attribuendolo invece al passato da fumatore del lavoratore. Solo dopo un ulteriore approfondimento peritale è stato riconosciuto il legame tra la malattia e l’attività lavorativa.
“A Taranto, la giustizia ha fatto rapidamente il suo corso, garantendo alla vedova il diritto a percepire la rendita dopo cinque anni dalla sua richiesta”, ha concluso Deandri.
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