Dopo numerose riunioni prolungatesi fino a notte fonda, la convergenza tra i governatori sulla manovra economica appare ormai irraggiungibile. Il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, che fino a ieri manteneva speranze di un accordo, ha dichiarato: “Non credo ci sarà l’intesa, serve l’unanimità e alcune posizioni sono inconciliabili”.
Si è appena concluso il Festival delle Regioni a Bari, durante il quale la premier Giorgia Meloni ha inviato un messaggio esortando tutti a “ragionare e agire come una squadra”, perché “si vince e si perde insieme”. Tuttavia, le distanze sulla legge di bilancio rimangono ampie. Nonostante la “maggioranza delle Regioni” abbia dato il proprio assenso, precisa Fedriga, l’unanimità è necessaria e ci sono diversi punti di disaccordo, in particolare sugli acconti. “Le regole europee impongono un tetto di spesa che limita fortemente le Regioni”, spiega Fedriga, aggiungendo che gli accantonamenti avrebbero un impatto minore sulle finanze regionali rispetto al tetto imposto.
Arrivando al teatro Piccinni per la giornata conclusiva del Festival, il presidente della Regione Puglia ha attaccato la manovra e la premier Meloni, assente all’evento. “Ho l’impressione che Meloni abbia evitato di partecipare per non dover rispondere delle sue scelte politiche sulla legge di bilancio. In questo momento non sa ancora cosa dire agli italiani”. Il governatore ha concluso affermando che questo era il momento di affrontare direttamente governatori, sindaci e cittadini, e definendo la manovra come “lacrime e sangue”.
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