Lecce – Nella conferenza stampa alla vigilia della sfida tra Lecce e Fiorentina mister Gotti ha parlato dei singoli e degli aspetti mentali: “A Ramadani ho chiesto io di essere qui oggi, lui lo avrebbe fatto già nel postpartita ma non ci siamo incontrati e non c’è stata occasione. Ho voluto questa conferenza in questo modo perché in questi giorni mi è capitato di incontrare per strada tifosi che mi hanno dimostrato di avere un’idea distorta della situazione e di come è il ragazzo. Il tutto, ovviamente, collegato ad un’idea nata da un episodio sì sbagliato, ma che ha poi prodotto una percezione della realtà diversa da quella che c’è, quindi che va chiarita. Il giorno dopo quell’episodio si è presentato in allenamento già con la mano alzata per chiedere scusa, quindi in gruppo era già tutto chiarito. Certo da lui non me lo sarei aspettato perché non ha le caratteristiche di chi magari si lascia a volte andare ad episodi del genere. E’ un integratore, non un disgregatore ed è giusto metterlo in chiaro”. “Kaba si è aggregato all’indomani della trasferta di Udine, sono contentissimo sia con noi. Quanto sia spendibile è però da vedere in base al momento, di giorno in giorno. La sua peculiarità rispetto agli altri è il fatto di essere molto verticale nonostante la sua muscolarità, cerca parecchio la giocata verticale”. “Banda invece dopo la partita di Milano si deve fermare e dopo 12 giorni fa solo riabilitazione. La settima scorsa lavora gradualmente, in questa cerco di integrarlo man mano. Ieri ha fatto il primo allenamento completo. E, toccando ferro, è la prima volta che ho visto il Banda che vedevo quando studiavo le partite del Lecce prima di arrivare qui. Però consideriamo appunto che è solo un allenamento in tanto tempo”.
Ovviamente poi il tecnico giallorosso ha parlato della sterilità offensiva: “E’ il Lecce che deve fare gol, non Krstovic. Ne ha fatti 2 in 7 partite, non è che sia a digiuno da mesi. E’ la squadra che deve segnare, e dobbiamo concretizzare di più perché, forse solo eccetto Udine, abbiamo prodotto tanto e dobbiamo raccogliere di più”.
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