BARI – Dalla Campania alla Puglia, nei territori della Bat e del Foggiano, per depositare oltre 6mila tonnellate di rifiuti, anche speciali, quelli difficili da smaltire e che sul mercato legale sarebbero costati dai 190 ai 280 euro a balla, anziché 50 – 100 che offre il sommerso.
I carabinieri del Noe coordinati dalle procure di Bari e del capoluogo dauno hanno smantellato una rete dedita allo smaltimento illegale di rifiuti che da aziende della Campania, in particolare dal Salernitano, arrivavano in Puglia e venivano abbandonati nelle campagne e nelle cave dismesse per poi dargli fuoco.
Le mete più gettonate dai trafficanti di rifiuti Stornara, Stornarella, Borgo Mezzanone, nelle campagne al confine con il Molise e una cava dismessa di Minervino Murge nella Bat. Al centro dell’operazione, due broker salernitani che mettevano in contatto le imprese campane dedite allo smaltimento dei rifiuti (solidi urbani, scarti edili e tessili e rifiuti speciali) e le aziende di trasporto di Cerignola che individuavano i siti – per lo più foggiani – dove abbandonare i rifiuti.
Il tutto attraverso fatture e bolle di accompagnamento totalmente false con un risparmio per le imprese notevole. In totale 17 indagati con otto persone finire ai domiciliari tra cui i due broker salernitani, quattro cerignolani, un salernitano e un altro pugliese già detenuto.
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