A nove mesi dallo sgombero dello stabile di Via Galeso 98 a Taranto, la situazione rimane bloccata, senza alcun intervento concreto da parte delle istituzioni. A sollevare il caso è il consigliere tegionale Antonio Paolo Scalera, che denuncia come una delle 55 persone sfrattate, insieme alla moglie, viva dal 30 gennaio scorso in un’auto. L’uomo, già operato di tumore e attualmente affetto da un nuovo cancro al fegato e da enfisema polmonare, si trova in condizioni di salute precarie, rendendo la situazione ancora più grave e inaccettabile.
“Il 30 gennaio scorso, 22 famiglie furono costrette a lasciare le proprie abitazioni a causa del rischio di crollo dell’edificio – spiega Scalera -. Il Comune di Taranto aveva promesso una sistemazione temporanea in strutture della Caritas Diocesana o in appartamenti di co-housing gestiti dall’associazione ABFO, ma queste soluzioni furono rifiutate dalla maggior parte degli sfollati. Molti riuscirono a trovare rifugio presso parenti e amici, ma alcuni finirono a vivere in strada, dentro furgoni o automobili”.
Di fronte a questa emergenza umanitaria, Scalera ha presentato un’interrogazione urgente a Michele Emiliano, presidente della Giunta Regionale Pugliese, chiedendo un intervento immediato. La richiesta è di spingere l’amministrazione comunale di Taranto a trovare una sistemazione dignitosa per la coppia, soprattutto in vista dell’arrivo dell’inverno, e di chiarire il futuro dello stabile, sul quale non si sono ancora ottenute risposte. Le 22 famiglie, da mesi in attesa, continuano a vivere nell’incertezza.
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