Sono circa 150 le famiglie che vivono nell’incertezza, con il fiato sospeso. Si tratta dei lavoratori storici degli appalti del Comune di Taranto, che da quasi 40 anni si trovano in una condizione di precarietà, con contratti da rinnovare anno dopo anno.
Questi lavoratori, impiegati nell’appalto del lotto 1 e lotto 2 del Comune, sono coloro che gestiscono gli archivi, rispondono alle domande nei principali uffici comunali, si occupano della manutenzione urbana e del decoro della città. Tuttavia, nonostante il loro ruolo fondamentale, continuano a vivere in un costante stato di incertezza. Il loro contratto scadrà il 31 ottobre e, ad oggi, non c’è alcuna garanzia di proroga.
La preoccupazione cresce ora dopo ora, soprattutto per l’assenza dell’atto amministrativo che dovrebbe assicurare la continuità del loro lavoro. La denuncia arriva dai sindacati FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL e UIL Trasporti. “Se non si indice la gara d’appalto entro la scadenza, il 31 ottobre questi lavoratori saranno costretti a lasciare il loro posto. Dopo anni di servizio, rischiano di essere aggiunti alla già lunga lista dei disoccupati della città”, dichiarano i segretari Paola Fresi, Carlo Sasso e Luigi Spinzi.
Un epilogo che rappresenterebbe un duro colpo per l’amministrazione comunale, accusata dai sindacati di aver gestito male la situazione. “Anche durante i periodi di dissesto economico dell’ente, questi lavoratori hanno continuato a prestare servizio. Licenziarli ora sarebbe un disastro”, aggiungono i rappresentanti sindacali.
Sebbene la nuova gara d’appalto sembri essere pronta, restano problemi di contabilità interna che ne impediscono la copertura economica. “Non vogliamo entrare nel merito della gestione economica del Comune – concludono i sindacalisti – ma è evidente che la vicenda di queste 150 famiglie richiede giustizia”.
In segno di protesta, giovedì 17 ottobre, dalle ore 9:00 alle 12:00, si terrà un’assemblea pubblica sotto Palazzo di Città, in Piazza Castello, Taranto.
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