LECCE – Torna libero, via Tribunale del Riesame, D.M., 40enne di Trepuzzi arrestato, lo scorso 28 settembre, nell’ambito dell’operazione della DDA denominata “Fuorigioco”. L’uomo, imprenditore difeso dai legali Antonio Savoia e Fabrizio Tommasi, ha lasciato il carcere nelle scorse ore. I giudici hanno infatti annullato l’ordinanza relativamente alla posizione del 40enne che, pur estraneo al “clan”, era accusato di aver messo a disposizione del sodalizio criminoso, attivo nelle scommesse illegali e nello smaltimento di oli esausti, le proprie aziende e le proprie competenze.
Operazione “Fuorigioco”: le accuse
Secondo la tesi dell’accusa, il clan, attivo tra le province di Brindisi e Lecce, aveva consolidato un’egemonia territoriale, gestendo il traffico di rifiuti speciali, la raccolta illegale di scommesse e l’installazione di apparecchiature elettroniche da intrattenimento truccate. Inoltre, il clan aveva creato un monopolio nel traffico e spaccio di stupefacenti, obbligando chiunque volesse entrare nel settore a rifornirsi dai loro canali e a versare un contributo in denaro. L’operazione investigativa, condotta con intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche, e supportata da numerose riprese video, è stata particolarmente complessa. Gli indagati utilizzavano dispositivi criptati e disturbatori di frequenza per eludere le indagini. Gli arresti erano stati effettuati dai finanzieri del comando provinciale di Lecce, con il supporto del Servizio centrale investigazioni sulla criminalità organizzata e dei comandi di Brindisi e Taranto, sotto la supervisione del Gruppo Investigativo Criminalità Organizzata.
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