“Sull’ex Ilva rinnoviamo l’invito al governo italiano nel rispettare la sentenza della Corte di giustizia dell’Unione Europea sulle procedure inerenti al rilascio dell’Aia (autorizzazione integrale ambientale). La Commissione europea in risposta a una interrogazione presentata dall’europarlamentare Valentina Palmisano ha confermato la richiesta alle autorità italiane di conformarsi alle decisioni della Corte di giustizia che ha fissato alcuni punti non derogabili per il rilascio di un’autorizzazione all’esercizio di un’installazione. Servono certezze nell’interesse dei cittadini di Taranto e non proclami”.
Lo dichiarano così in una nota Valentina Palmisano, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, e Mario Turco, senatore e vicepresidente del Movimento 5 Stelle.
“Nella sua risposta la Commissione europea ha confermato che il governo non ha notificato il prestito ponte di 320 milioni all’ex Ilva, evidentemente non ritiene che questo violi la norma sugli aiuti di Stato, ma davvero si può pensare che le condizioni del prestito siano basate sul mercato e non debbano rispettare la normativa sugli aiuti di Stato? A questo punto è ancora più necessario conoscere il contenuto del piano industriale, la compatibilità ambientale e la sostenibilità del prestito. L’Ue deve vigilare e capire come sia possibile finanziare un progetto che prevede l’utilizzo del carbone in violazione dei principi e delle precauzioni del Green Deal. Basta trucchetti dal governo quando è in gioco il futuro di un intero territorio”, concludono i due esponenti del Movimento 5 Stelle.
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