Ad Andria, nel cuore della BAT e culla dell’olivicoltura europea, si è nuovamente riunito il tavolo del “Patto etico tra produttori, frantoiani e trasformatori”, nato l’anno scorso, per difendere e sostenere l’intera filiera dell’olio extravergine di oliva (EVO). Tra i presenti, spiccano le principali organizzazioni del settore, tra cui CIA Puglia, AIFO, Italia Olivicola, Oliveti d’Italia e UNAPOL.
Dopo una campagna deludente per l’uva da vino e in un contesto di costi in continuo aumento, che spaziano dall’energia al carburante fino ai materiali di base, il settore olivicolo si trova ad affrontare anche il lento ma inesorabile avanzamento della Xylella, senza un adeguato intervento delle istituzioni. In questo quadro complesso, sono gli stessi operatori del settore a prendere in mano la situazione, rilanciando il Patto a tutela della qualità e del prezzo dell’olio EVO.
Già durante la scorsa campagna olivicola, nonostante le difficoltà, le aziende olivicole non si sono arrese, puntando su qualità e tracciabilità, conquistando nuovi mercati e consumatori. Il successo di questo approccio ha convinto le organizzazioni del settore a continuare su questa strada, riproponendo il Patto anche per la campagna 2024/2025.
L’obiettivo resta quello di fare fronte comune contro le speculazioni sul prezzo e sulla qualità dell’olio, per difendere un prodotto eccellente e sano, tutelando allo stesso tempo i consumatori finali. La sinergia tra i vari attori della filiera permetterà inoltre di stabilizzare le quotazioni del mercato, creando un equilibrio economico duraturo.
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