Inutile far giri di parole, per l’Altamura quella di Taranto è un’occasione più che ghiotta affinché la classifica possa cominciare a muoversi. Un vero e proprio scontro salvezza che non lascia spazio ad alibi e giustificazioni, un appuntamento in cui forse, ora più che mai, non è consentito sbagliare. I primi quattro k.o. hanno inevitabilmente affievolito l’entusiasmo della vigilia, nella Murgia però non si attende altro che il primo storico risultato positivo tra i professionisti, soltanto sfiorato domenica sera al San Nicola contro un Benevento mattatore soltanto all’89’. Il copione delle prime quattro uscite è stato, bene o male sempre lo stesso: prestazioni tutto sommato sufficienti, condizionate da episodi a sfavore e qualche distrazione di troppo. È innegabile che qualcosa nel primo mese di campionato non abbia girato: lo dimostra il passaggio dal 4-2-3-1 iniziale ad un più prudente 3-5-2, a detta di mister Di Donato primo mattoncino per acquisire maggior compattezza e densità nella zona nevralgica del campo. Quella dello “Iacovone” contro il Taranto, sabato sera, sarà la sfida tra le due compagini più in difficoltà dell’intero campionato, appuntamento che potrebbe svoltare il cammino di chi riuscirà, salvo pareggi, ad avere la meglio. Il primo vero scontro salvezza, dunque, con in palio punti che sanno di ossigeno. Il cambio di modulo, a patto che venga confermato, potrebbe cambiare le gerarchie specialmente davanti. Si confida nel rientro di Sabbatani, unica pedina indisponibile nella gara persa contro il Benevento, perno dell’attacco e uomo spogliatoio nonostante i suoi appena 22 anni. Lavora a testa bassa Ryduan Palermo, arrivato sul gong del mercato ed alla ricerca della giusta condizione con un solo obiettivo: conquistare la sua prima titolarità tra i professionisti.
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