Donato Capece, Segretario Generale del SAPPe, il principale sindacato della Polizia Penitenziaria, ha lanciato un appello al Governo affinché si concentri sulla riduzione della pressione fiscale nella manovra economica del 2025.
Capece sostiene che è cruciale confermare il taglio del cuneo fiscale e l’accorpamento delle prime due aliquote IRPEF, per evitare che gli aumenti salariali previsti dal rinnovo contrattuale 2022-2024 siano vanificati, specialmente per i poliziotti penitenziari, che hanno i redditi più bassi del comparto sicurezza.
Secondo Capece, le indiscrezioni sulla volontà del Governo di alleggerire la pressione fiscale sul ceto medio, categoria che include poliziotti, militari e vigili del fuoco, sono incoraggianti. Tuttavia, senza una reale semplificazione fiscale, questi lavoratori rischiano di non beneficiare degli incrementi retributivi previsti.
Capece ha sottolineato l’effetto negativo del “Fiscal Drag”, che penalizza i poliziotti con un aumento della pressione fiscale a fronte di modesti incrementi salariali, aggravato dall’inflazione sui beni di consumo. Pertanto, il SAPPe sostiene con forza l’accorpamento delle prime due aliquote IRPEF e la riduzione dell’aliquota media dal 35% al 33%, nonché l’innalzamento del limite di reddito per il secondo scaglione da 50.000 a 60.000 euro, per favorire una reale riduzione delle tasse nelle buste paga dei poliziotti.
Infine, Capece ha ribadito l’importanza di una consultazione con il Governo sulla questione pensionistica, sottolineando la necessità di finanziare adeguatamente la specificità professionale dei poliziotti e di avviare un tavolo di confronto per una previdenza dedicata.
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