La pubblicazione del Decreto Ministeriale n. 319453 da parte del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste potrebbe segnare la fine di una delle più storiche marinerie del Mare Adriatico, con conseguenze devastanti per l’occupazione a Molfetta e Bisceglie. Il decreto prevede le procedure per ottenere indennità per la dismissione definitiva delle attività di pesca e delle imbarcazioni, mettendo a rischio decine di posti di lavoro in un settore già fortemente colpito.
Giuseppe De Noia, presidente di CIA Agricoltori Italiani Bari-Bat, ha espresso grande preoccupazione, sottolineando come questo provvedimento possa rappresentare un punto di non ritorno per l’economia locale, paragonandolo a precedenti decreti che hanno penalizzato altri settori strategici come quello agricolo. Anche Gennaro Sicolo, presidente regionale e vicepresidente nazionale della CIA, ha lanciato un allarme sulla possibile irreversibilità della crisi, non solo nel settore della pesca ma anche in altre aree produttive come la viticoltura e la mandorlicoltura.
CIA Pescagri Puglia ha ribadito la necessità di misure che incentivino la pesca piuttosto che premiarne la dismissione, chiedendo politiche che favoriscano il rilancio di un settore vitale per l’economia del mare. Con il 2025 all’orizzonte come anno cruciale, le prospettive per le marinerie italiane appaiono tutt’altro che rosee, lasciando le comunità di Molfetta e Bisceglie in un clima di forte incertezza.
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