Nell’anno scolastico imminente, la Puglia si prepara ad affrontare una grave carenza di personale docente e dirigenziale. Secondo quanto denunciato da Vito Masciale, segretario regionale dello Snals Puglia (Sindacato nazionale autonomo lavoratori della scuola), ben 600 cattedre rimarranno senza un titolare, nonostante la protesta degli idonei al concorso del 2020 che ha portato a un lieve miglioramento della situazione.
In tutta la regione, sono 2.861 i posti vacanti di personale docente, ma il Ministero dell’Istruzione e del Merito (Mim) ha autorizzato solo 2.181 immissioni in ruolo. Di queste, oltre 1.700 riguardano i vincitori dell’ultimo concorso Pnrr del 2023, lasciando così soltanto 500 posti per stabilizzare i precari di vecchia data.
La situazione è critica anche per le dirigenze scolastiche: 33 scuole pugliesi si troveranno con una dirigenza precaria. In particolare, 17 scuole non avranno un direttore scolastico nominato, 13 riceveranno un incarico nominale e 3 un incarico temporaneo. Le province più colpite sono Taranto con 11 scuole e Foggia con 6.
Anche per il personale Ata i numeri destano preoccupazione. Su 1.985 posti vacanti in organico di diritto, solo 650 sono stati autorizzati per l’immissione in ruolo, mentre i restanti 1.335 saranno coperti da supplenti. A questi si aggiungeranno ulteriori 1.150 supplenze per i posti in deroga, con le province di Bari e Lecce che vedranno il numero più alto di supplenze.
L’emergenza scuola in Puglia appare quindi lontana da una soluzione, con una gestione delle risorse che lascia ancora molte criticità aperte e un’incertezza crescente tra il personale scolastico e le famiglie.
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