Confagricoltura Puglia ha lanciato un grido d’allarme sulla vendemmia 2024, denunciando una pesante campagna speculativa che sta mettendo a rischio l’intera economia della regione. Secondo l’organizzazione, il prezzo delle pregiate uve pugliesi è sotto attacco da parte di un meccanismo speculativo iniziato anni fa, subito dopo il boom economico del Primitivo.
“All’epoca – sottolinea Confagricoltura – il valore delle uve tipiche della Puglia aveva raggiunto livelli interessanti per i produttori, incentivando investimenti e ricerca per migliorare la qualità. Oggi, anche se le uve DOC e DOCG riescono a mantenere un prezzo di mercato leggermente migliore, stanno subendo una svalutazione che riduce il valore di un prodotto di eccellenza”.
L’associazione evidenzia come la tendenza al ribasso dei prezzi di vendita, nonostante l’aumento costante dei costi di produzione, sia causata solo in minima parte dalla domanda, mentre la vera causa risiederebbe in un fenomeno commerciale speculativo. “I compratori stanno pagando anche solo 40 euro al quintale per il Primitivo IGT”, denuncia Luca Lazzàro, presidente di Confagricoltura Puglia.
“Se questa campagna al ribasso continuerà,” avverte Lazzàro, “i vignaioli potrebbero non essere più interessati alla produzione, e il territorio, già colpito dalla scomparsa degli ulivi, rischia di vedere svanire anche i vigneti. Questo avrebbe un impatto devastante non solo sull’economia agricola, ma anche sul turismo della regione”.
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