Nella serata di sabato 17 agosto momenti di alta tensione si sono verificati all’interno del carcere di Bari. Secondo fonti qualificate interne all’istituto penitenziario, non si è trattato né di una rivolta né di una protesta legata al sovraffollamento, ma di un episodio isolato. Quattro detenuti, due dei quali in stato di alterazione da alcol, hanno forzato la porta della loro cella approfittando del fatto che vi fosse un solo agente di polizia penitenziaria in servizio, facilitando così la loro azione.
Il gruppo di detenuti, tutti italiani, includeva due soggetti con problemi di dipendenza da droghe e alcol. I quattro sono stati trasferiti in altre carceri pugliesi sempre nella serata di sabato 17 agosto. Le stesse fonti hanno confermato che i piani di emergenza, attivati in tempo reale sia a livello locale che regionale, hanno dato buoni risultati, permettendo di risolvere la situazione senza l’uso della forza.
L’incidente è avvenuto intorno alle 20, quando i detenuti hanno colpito l’agente di polizia, che ha riportato solo lievi ferite, e sottratto il carrello delle terapie a un infermiere in servizio. Quest’ultimo è rimasto temporaneamente bloccato nella sezione, chiusa per precauzione, fino a quando non è stato disponibile un numero sufficiente di personale per garantirne la sicurezza.
Le operazioni di intervento hanno richiesto alcuni minuti per essere organizzate a causa delle ferie e del sottodimensionamento del personale. Sono stati necessari rinforzi da parte di agenti fuori servizio o provenienti da altri istituti penitenziari. Attualmente, nella casa circondariale di Bari, mancano 90 agenti, e le 46 poliziotte in servizio, nonostante la loro competenza, non possono essere impiegate nelle sezioni maschili.
Il carcere di Bari, costruito nel 1920, risulta ormai obsoleto e non dispone di spazi adeguati per i detenuti. “Anche aumentando le ore di passeggio, mancano le aree attrezzate: al momento esistono solo dei marciapiedi privi di alberi, che rendono la situazione insostenibile con il caldo di questi giorni”, hanno sottolineato fonti interne. Inoltre, mancano spazi per la ripartizione e la separazione dei detenuti, indispensabili per lo svolgimento delle attività.
Dal carcere arriva infine un appello alla politica: “È necessario che venga presa in considerazione la costruzione di un nuovo carcere a Bari, poiché i fondi statali attuali non sono sufficienti per migliorare la struttura esistente”.
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