“Nonostante le ampie garanzie ricevute dalle istituzioni presenti, che hanno assicurato la continua vigilanza sull’operato della struttura sanitaria per mantenere i livelli assistenziali, la vera nota stonata è stata l’atteggiamento del management del San Raffaele. Questo non ha mostrato alcun segnale di apertura e collaborazione in merito alle istanze rappresentate dalle organizzazioni sindacali, che si sono dichiarate insoddisfatte e pronte a intraprendere tutte le azioni di mobilitazione necessarie a tutela dei lavoratori, fino ad arrivare allo sciopero”.
Lo dichiarano in una nota le segreterie territoriali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl a margine dell’incontro che si è svolto in prefettura a Brindisi sulla vertenza dei lavoratori del centro di riabilitazione sanitaria di Ceglie Messapica, San Raffaele. Diverse sono state le questioni sollevate dai segretari territoriali al management presente, che esigevano risposte esaustive riguardo al mancato adeguamento contrattuale e al ritardato pagamento delle spettanze stipendiali del personale a partita IVA, fermo al mese di aprile, nonostante la Asl Brindisi versi puntualmente al San Raffaele quanto dovuto.
“La stessa Asl, presente al tavolo, ha mostrato grande interesse sull’intera vicenda poiché non solo si è trovata a fronteggiare i pignoramenti verso terzi pervenuti a seguito dei decreti ingiuntivi attivati dai lavoratori, ma si sta operando in vista della definizione del piano attuativo regionale con una ricognizione del personale esistente, avviando le necessarie interlocuzioni con la regione per il riconoscimento della copertura finanziaria”, evidenziano i sindacati.
“Si attenderà fiduciosi l’esito della sentenza del Tar del prossimo 4 settembre, che si spera possa restituire al territorio pugliese una importante risorsa sanitaria gestita direttamente dalla Asl Brindisi”.
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