Taranto, cedimento barca-porta Arsenale: ‘Sfiorata strage’ (video)

“È emerso che alcuni lavoratori erano impegnati nel bacino Ferrati dell’Arsenale militare di Taranto per normali attività di manutenzione e controlli. Fortunatamente, i dipendenti sono stati richiamati prima del tempo, evitando così una potenziale tragedia”. Lo denuncia la Uil Pa di Taranto a proposito del cedimento della barca-porta, una sorta di diga che chiudeva il bacino.

L’incidente, avvenuto pomeriggio di venerdì 2 agosto, ha provocato una piccola esondazione di quel tratto di mare fin dentro ai capannoni e lungo le strade del presidio della Marina Militare, secondo fonti sindacali. La Uil Pa sottolinea come l’evento “poteva avere conseguenze drammatiche”. Un forte boato, simile a un’esplosione, è stato avvertito anche dai numerosi residenti del Borgo di Taranto.

La platea, situata a 12 metri sotto il livello del mare, è lunga 250 metri e durante l’incidente è stata invasa dalle acque con una forza devastante, insieme ai reparti limitrofi che, dato l’orario, erano fortunatamente vuoti. “È stato solo un caso fortuito che nessuno si trovasse sul posto al momento dell’incidente. Tuttavia, l’evento solleva molte domande. Siamo profondamente preoccupati per la sicurezza dei nostri lavoratori e chiederemo alla Direzione un incontro urgente per discutere le possibili cause dell’accaduto. Inoltre, si dovranno quantificare i danni alle infrastrutture ed eventuali sversamenti nel Mar Piccolo”, dichiara Gaetana Pisarra, segretaria della Uil Pa dell’Arsenale di Taranto.

Ignazio Barbuto, rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, aggiunge “che se il cedimento fosse imputabile alla barca-porta si tratterebbe di un fatto grave, considerando che questa struttura era stata oggetto di interventi di consolidamento recentemente. Il varo della nuova barca-porta sette mesi fa era stato accolto con favore proprio per evitare situazioni del genere”.

La vicenda mette in luce la necessità di verifiche più rigorose e di una maggiore attenzione alla sicurezza nei luoghi di lavoro, per prevenire incidenti che potrebbero avere conseguenze catastrofiche.

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