Una Maggioranza Fuori Controllo
“Così non si può andare avanti: una maggioranza completamente fuori controllo, che non riesce a garantire i numeri in aula tanto da frenare l’approvazione anche di importanti provvedimenti come il Documento economico finanziario e la mozione proposta proprio dal centrosinistra contro l’autonomia differenziata”. Lo dichiarano i consiglieri regionali di Forza Italia Paride Mazzotta, capogruppo, Napoleone Cera, Paolo Dell’Erba, Massimiliano Di Cuia e Giuseppe Tupputi. “Le sedute del Consiglio regionale ormai sembrano uno stillicidio e la qualità del lavoro dell’assise risente fortemente del clima di evanescenza politica del centrosinistra. Sull’autonomia differenziata, in particolare, il risultato è stato tragicomico: prima hanno approvato un testo incompleto e sbagliato e oggi non sono riusciti a correggere il tiro per mancanza del numero legale. Nel frattempo, i problemi della Regione si moltiplicano e manca una guida in grado di riprendere le redini della questione: anche oggi, infatti, mentre andava in scena questa ennesima disfatta, il presidente Emiliano era in aula. Neppure la sua presenza, quindi, è servita a richiamare i consiglieri della sua maggioranza”.
M5S: “Mancanza di Rispetto per i Pugliesi”
“Far mancare il numero legale sul voto per la delibera con cui si chiede alla Corte Costituzionale d’indire il referendum abrogativo sull’autonomia differenziata è una mancanza di rispetto nei confronti dei pugliesi”. Lo sostengono i consiglieri pugliesi del M5S Marco Galante, capogruppo, Cristian Casili e Grazia Di Bari. “Non si può scherzare su un tema così importante per il Paese – dicono – oggi come la settimana scorsa siamo rimasti in consiglio perché siamo convinti che questa legge vada abrogata, perché così come è fatta contribuirà soltanto ad aumentare il divario tra Nord e Sud, con i più deboli che pagheranno il prezzo più alto per una riforma a dir poco scellerata. Purtroppo dall’altra parte dell’aula hanno prevalso altre motivazioni, e chi a parole è sempre stato contro l’autonomia ha pensato più a se stesso che ai cittadini, facendo mancare il numero legale”. “Noi – concludono – continueremo a raccogliere le firme per il referendum con gazebo in tutte le province, come già stiamo facendo, perché sappiamo quanto sia importante dire no allo Spacca Italia. Auspichiamo alla ripresa dei lavori che la situazione non sia più la stessa”.
CGIL: “Macigno sulla Coscienza”
“Ora i consiglieri regionali della Puglia, almeno quelli della maggioranza che sostengono la lotta contro il disegno di legge Calderoli, possono andare in vacanza con un macigno sulla coscienza. Riteniamo infatti politicamente grave la mancanza del numero legale nel giorno in cui in Consiglio regionale si doveva completare l’iter per la proposta di referendum popolare sull’autonomia differenziata”. Lo dichiara la segretaria regionale della Cgil Puglia, Gigia Bucci. “Questo mentre migliaia di cittadini corrono ai banchetti allestiti da sindacati, associazioni e partiti per sottoscrivere la proposta di referendum e mentre sulla piattaforma digitale si veleggia in tre giorni verso le 300mila firme. Una sconnessione dal sentire diffuso dei cittadini pugliesi, sperando non vi siano state strane forme ritorsive in conseguenza della mancata approvazione del Trattamento di fine mandato”. Secondo Bucci “sarebbe gravissima la mancanza della Puglia tra le regioni che promuovono il referendum contro il dl Calderoli, avrebbe a nostro avviso ripercussioni sul rapporto di fiducia con i cittadini e i lavoratori. Con la speranza che ci sia modo e voglia per recuperare, essendo fondamentale la Puglia per raggiungere il numero di cinque consigli regionali necessari a sostenere la richiesta di referendum”.
FdI: “Maggioranza deflagrata”
“Siamo stati facili profeti, quando ieri avevamo previsto come sarebbe andata a finire il Consiglio regionale. Eppure non ci voleva la sfera di cristallo per capire che la maggioranza che governa, anzi non governa, la Puglia è ormai deflagrata, non esiste più”. Lo sostiene l’europarlamentare di FdI, Francesco Ventola. “Il metodo della famelica ricerca del consenso che ha portato Emiliano a dare la caccia a tutti gli ‘uccelli migratori’ per ingrossare la sua coalizione, si è ingrippato, non c’è più olio per ungere i meccanismi e quindi il giocattolo gli è esploso in mano: non ci sono più assessorati da dare, dirigenti da far ruotare senza provocare danno ai dipartimenti, consulenti e nomine. Già tutti dati e con richieste, che a fine mandato aumentano di ora in ora, aumentano a dismisura ha portato alla figuraccia di oggi: un presidente ormai sotto ricatto politico. In continuazione”. E così anche il Defr, un documento essenziale per la vita amministrativa della Regione, diventa un oggetto del contendere all’interno di una maggioranza che ormai presenta pdl ed emendamenti per riscuotere favori e prebende in vista della prossima campagna elettorale. Non è mai successo che per ben due volte consecutive mancasse la maggioranza qualificata non per puro caso, ma per la precisa volontà di mandare un segnale di bocciatura all’assessore Piemontese, che Emiliano ha già deciso di spostare alla Sanità”.
Loredana Capone: “Desolata, ma c’è ancora tempo”
“Sono desolata. Dobbiamo avere tutti grandi responsabilità, siamo stati eletti dai cittadini e dobbiamo stare in Consiglio, questo è il nostro compito. Ma abbiamo tempo ancora per votare l’autonomia differenziata. Sono certa che a settembre si farà ma con un appello: essere tutti presenti in Aula, perché gli interessi dei cittadini che noi coltiviamo sono al primo posto delle nostre attività”. Lo ha detto la presidente del Consiglio regionale pugliese, Loredana Capone, a margine dei lavori in Aula interrotti per mancanza del numero legale. Oggi il Consiglio pugliese avrebbe dovuto approvare, oltre al Defr, anche le integrazioni alla richiesta di referendum abrogativo della legge sull’Autonomia differenziata.
FdI: “Emiliano non ha più una maggioranza”
“Avviso ai naviganti, ai pugliesi e alle Regioni Emilia Romagna, Toscana, Sardegna e Campania. Michele Emiliano non ha più una maggioranza. Quindi il pasticcio sui quesiti referendari, andato in scena la scorsa settimana, è diventato un mappazzone: questa maggioranza rosso-gialla non è riuscita neppure ad avere i numeri su un argomento che è la bandiera del centrosinistra nazionale e regionale contro il Governo Meloni. Quindi i quattro presidenti di Regioni di centrosinistra farebbero bene a non fare più affidamento su Emiliano e Loredana Capone e a raccogliere le firme”. Lo dichiarano il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale pugliese, Renato Perrini e i consiglieri Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Tommaso Scatigna e Tonia Spina. “Ma al peggio non c’è limite – continuano – perché quello che è più grave è la seconda bocciatura del Defr, il documento di economia e finanza che andava approvato entro domani e veniva sollecitato dalla Corte dei Conti per rilasciare la parifica al Bilancio 2023. L’assessore Raffaele Piemontese è stato per la seconda volta sfiduciato dalla sua maggioranza senza se e senza ma, se tutto questo fosse accaduto in un Consiglio comunale ci sarebbero state immediate dimissioni del sindaco e dell’assessore. Invece, siamo di fronte a una coalizione che per un regolamento interno di conti fa mancare i numeri su un atto, come il Defr, essenziale al funzionamento della macchina amministrativa della Regione. Una figuraccia istituzionale e politica”.
Consiglio Regionale: Un’occasione persa
“Avevamo tutte le buone intenzioni di chiudere la serie dei Consigli di luglio portando a casa provvedimenti importanti ma qualcuno ha deciso che i lavori avrebbero dovuto avere un altro esito. Peccato perché abbiamo perso un’altra occasione importante per dare ai nostri cittadini risposte che ci chiedono da tempo e ribadire ancora una volta il nostro no alla divisione del Paese voluta dal governo di centrodestra”. Lo dichiara
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