A Lecce la festa di Sant’Anna nella chiesa in rito latino

A Lecce così come in altri luoghi del Salento particolarmente sentita è la festa in onore di Sant’Anna e del marito Gioacchino, santi genitori della Vergine Maria. Questa festa fu introdotta nel 1481 da papa Sisto IV nel Breviario Romano, fissando la data della memoria liturgica al 26 luglio. Nel 1584 il pontefice Gregorio XIII inserì la celebrazione liturgica dei santi nel Messale Romano per ricordarla in tutta la chiesa. Invocata come protettrice delle madri, delle partorienti e delle ricamatrici, Sant’Anna è venerata da secoli nel capoluogo salentino; in modo particolare nella chiesa a lei dedicata fortemente voluta dai nobili coniugi Bernardino Verardi e Teresa Paladini. Il culto in quella chiesa barocca, affidata dall’arcidiocesi ai sacerdoti dell’Istituto “Cristo Re Sommo sacerdote” e alle amorevoli cure dell’associazione culturale “Antonio Pignatelli”, ha attraversato i secoli e rifiorisce ogni anno al canto dei vespri alla vigilia della festa che culmina con la solenne processione nel borgo antico. In questa chiesa barocca durante l’anno è possibile vivere una straordinaria esperienza spirituale, partecipando alle funzioni religiose secondo il vetus ordo rigorosamente in latino. Non tutti sano che la lingua latina è ancora la lingua ufficiale della Chiesa in tutti i suoi atti dottrinari e liturgici, seppur soppiantata con il nuovo messale del 1969 dalla lingua nazionale poiché la liturgia in latino non sarebbe accessibile alla comprensione di tutti. In questo tempio, dove ogni anno si celebra la festa di Sant’Anna, risuona ancora il canto gregoriano accompagnato dall’organo che ispira alla contemplazione del mistero quando la musica sale al cielo insieme a nugoli di incenso dinanzi alla maestà del tabernacolo dorato, incastonato tra candele e reliquiari.

 

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