Nell’ambito dell’inchiesta sulla tragica morte di Clelia Ditano, avvenuta a Fasano il primo luglio scorso a causa di una caduta nel vano ascensore della palazzina dove abitava con la famiglia, il gip del tribunale di Brindisi ha emesso un’ordinanza contro due dei quattro indagati. Il giudice ha imposto una misura interdittiva della durata di un anno, che vieta temporaneamente ai due di esercitare determinate attività professionali e imprenditoriali.
L’amministratore di condominio e il responsabile tecnico della società di manutenzione degli ascensori, accusati di omicidio colposo, sono i destinatari della misura richiesta dalla procura. Gli stessi reati sono contestati anche agli altri due indagati.
Nel provvedimento del gip è sottolineata la presenza di numerosi indizi a carico degli indagati, considerati responsabili di “grave negligenza, imprudenza, imperizia ed inosservanza della normativa e degli obblighi contrattuali” riguardanti la manutenzione dell’ascensore del condominio. I due indagati non avrebbero impedito la tragedia, omettendo scientemente di effettuare le necessarie riparazioni, di mettere in sicurezza l’ascensore o di inibirne l’uso nonostante la ripetuta accertata difettosità delle porte.
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