“Ero in postazione quando mi sono buttato in mare perché ho visto un bagnante in pericolo. Avvicinandomi, mi sono reso conto che non era solo, ma c’erano più persone, tutte molto giovani. Dietro di me c’erano altri colleghi con cui siamo intervenuti, ma uno non lo abbiamo visto e non ce l’ha fatta. Noi abbiamo fatto il possibile”. Queste sono le parole di Domenico Polione, uno dei bagnini che ha prestato soccorso al gruppo di ragazzini, tutti minorenni e stranieri, tra cui c’era il 16enne morto nelle acque antistanti la spiaggia di Margherita di Savoia, nel nord barese.
La vittima era arrivata in Puglia assieme a dei coetanei dalla vicina Basilicata, accompagnati dagli operatori di una cooperativa di Rionero in Vulture, per trascorrere una giornata spensierata al mare. “Erano a cento metri dalla riva quando ho sentito delle urla: qualcuno chiedeva aiuto”, continua Polione.
Non è ancora chiaro cosa sia accaduto al 16enne: forse è stato colpito da un malore, oppure era in difficoltà a causa del mare piuttosto mosso. “I ragazzi sono stati soccorsi immediatamente, uno di loro però non ce l’ha fatta”, aggiunge Antonino Indelicato, comandante della capitaneria di porto di Barletta.
Gli altri ragazzini che erano con la vittima sono stati trasportati da elisoccorso e ambulanze negli ospedali di Barletta e Foggia. “Stiamo lavorando per accertare come sono andate le cose”, continua Indelicato. La Procura di Foggia potrebbe aprire un fascicolo di inchiesta per omicidio colposo per mancata vigilanza su minore e disporre l’autopsia.
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