BARI – Ha fatto appello al Riesame la procura di Bari per chiedere l’arresto di tre dei sette imprenditori coinvolti nell’inchiesta che giovedì scorso ha portato alla luce una presunta truffa ai danni della pubblica amministrazione nella realizzazione del Covid hospital in Fiera del Levante a Bari – nell’inverno del 2020 –, nella fornitura di mobili e suppellettili per la mensa del Consiglio Regionale, e nell’appalto relativo alle pulizie. Tra i dieci indagati, l’ex capo della Protezione civile, Mario Lerario, e l’ex responsabile del procedimento, Antonio Mercurio. Per loro, come per gli altri otto, l’accusa è di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, peculato, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e turbata libertà degli incanti.
In un primo momento la procura aveva chiesto l’arresto di Sigismondo Zema, titolare della Zema srl, di Domenico Tancredi di Altamura della Neos Restauri e di Alessandro Goffredo Nuzzo di Bari, titolare della Pulisan. Il gip Anna Perrelli, però, ha rigettato la richiesta cautelare. Per questo il procuratore Roberto Rossi, titolare del fascicolo, ha fatto appello al Riesame, proprio perché secondo l’accusa ci sarebbero ancora appalti “recenti da poter condizionare”. Se quello che in passato veniva chiamato Tribuale delle Libertà dovesse accettare la richiesta dei pm, c’è il rischio che Zema, Tancredi e Nuzzo finiscano ai domiciliari
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