BARI – Rinvio a giudizio per Elio Sannicandro, l’ex numero uno dell’Asset ed ex commissario per l’emergenza idrogeologica della Puglia coinvolto a novembre scorso, insieme ad altri imprenditori, in un’inchiesta della Gdf del capoluogo per presunta turbativa d’asta e corruzione. Con lui altre dieci persone coinvolte.
Secondo l’accusa Sannicandro avrebbe ricevuto tangenti per 60mila euro in cambio della concessione di appalti. Il gip ha inoltre revocato a Sannicandro l’interdizione per un anno dai pubblici uffici. La Cassazione aveva già annullato il provvedimento con il quale erano stati ravvisati, nei suoi confronti, gravi indizi. “Siamo certi pertanto – spiega il suo avvocato Michele Laforgia – che il processo acclarerà la definitiva estraneità dell’ingegnere Sannicandro da qualsiasi ipotesi di reato”.
Con Sannicandro sono stati rinviati a giudizio tra gli altri il dipendente Coni Sergio Schiavone, i funzionari della Regione Leonardo Panettieri e Michele Tamborra; i responsabili degli Uffici tecnici di Ordona e Orsara, nel Foggiano, Michele Campanella e Rocco Rossi, gli imprenditori di Lucera Antonio Di Carlo e sua figlia Carmelisa e l’ingegnere Donato Coppolella. L’udienza è fissata per l’1 ottobre prossimo davanti alla prima sezione penale del Tribunale di Bari.
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