Celebrare la ricchezza della musica mediterranea in tutte le sue sonorità, sfumature e modalità, preservare i ponti che crea tra terre lontane ed evidenziarne il significato culturale, analizzando il passato e valutando le sue influenze future nel tentativo di ispirare le future generazioni a continuare a perpetuare tradizioni musicali apparentemente arcaiche ma pur sempre identitarie dei popoli.
É stato questo il richiamo a partecipare al seminario svoltosi l’8 luglio 2024 presso l’Auditorium del Conservatorio Tito Schipa di Lecce nell’ambito del progetto Interreg Ipa South Adriatic Entail dedicato alle “Risonanze del Mediterraneo”. Esperti, musicisti e appassionati di musica hanno così riscoperto radici comuni, contatti e contaminazioni.
Relatore del seminario dal titolo “Il sistema modale del maqam nella musica albanese” è stato Fabrizio Piepoli, docente di musiche tradizionali e canto tradizionale presso il Conservatorio, che in mattinata ha acceso un faro su tradizioni musicali lontane eppur così vicine, facendo sintesi su documentazione, conservazione e rivitalizzazione della musica tradizionale albanese. In modo particolare si è soffermato sulla modalità che implica conoscenza e porta alla valorizzazione di un’infinità di parametri musicali e sulle strategie per mantenere la peculiarità dei territori nel tentativo di creare ponti e tutelare il patrimonio musicale della regione mediterranea con lo sguardo rivolto all’area dell’illirico e balcanica.
Nel pomeriggio è stata la volta di Nabil Bey Salameh, docente di etnomusicologia presso il Conservatorio, che ha aperto uno spaccato relativo alle influenze della cultura islamica ottomana sulla musica albanese.
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