Nella mattinata di martedì 9 luglio, su ordine della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, la Direzione Investigativa Antimafia ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma contro 18 persone, di cui 16 incarcerate e 2 agli arresti domiciliari. Gli arrestati sono gravemente indiziati di associazione a delinquere con aggravante mafiosa, finalizzata a estorsione, usura, possesso di armi, fittizia intestazione di beni, riciclaggio e reimpiego di proventi illeciti.
Misura cautelare anche per Angelo Calculli, manager musicale materano di 62 anni, che in passato ha gestito il cantante Achille Lauro.
L’indagine, avviata nel 2019 dal Centro Operativo di Roma della DIA, ha scoperto due associazioni criminali che riciclavano ingenti profitti infiltrando attività imprenditoriali nei settori cinematografico, edilizio, logistico, commercio di autovetture e idrocarburi. Numerose società fittizie emettevano false fatturazioni, con l’aiuto di imprenditori e professionisti.
Tra i principali indiziati della prima associazione figurano Antonio Nicoletti, figlio di Enrico Nicoletti (storico esponente della Banda della Magliana), e Pasquale Lombardi, insieme a Salvatore e Umberto D’Amico, e Umberto Luongo. Il produttore cinematografico Daniele Muscariello e il manager musicale Angelo Calculli erano fiduciari dei clan mafiosi.
Le indagini hanno rivelato un’alleanza tra vecchie e nuove mafie, in particolare i clan D’Amico-Mazzarella, le cosche calabresi dei Mancuso e Mazzaferro e la famiglia Senese, nel commercio illecito di idrocarburi. Tra i capi della seconda associazione criminale spiccano Vincenzo Senese, figlio di Michele, Roberto Macori e Salvatore D’Amico.
Il G.I.P. ha disposto il sequestro preventivo di società attive nel settore cinematografico e il sequestro per equivalente di beni per un valore complessivo di oltre 130 milioni di euro. Il procedimento è attualmente in fase di indagini preliminari e vige il principio di presunzione di innocenza per tutti gli indagati.
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