La nave di SOS Humanity ha tratto in salvo 291 persone in pericolo nel Mediterraneo centrale durante tre operazioni di salvataggio. La Ong riferisce che tra i sopravvissuti ci sono oltre 100 minori, inclusi bambini e neonati, molti dei quali non accompagnati, e più di 40 donne, alcune delle quali incinte.
Nonostante l’alto numero di sopravvissuti, le autorità italiane hanno assegnato come porto di sbarco Bari, situato a 1.100 km di distanza. L’organizzazione sottolinea che la navigazione di 4 giorni compromette il benessere dei sopravvissuti a bordo.
Alle 8 del mattino, l’equipaggio della Humanity 1 ha avvistato un’imbarcazione in difficoltà al largo delle coste libiche. Si trattava di un gommone sovraffollato con 111 persone a bordo, nessuna delle quali munita di giubbotti o altre attrezzature di salvataggio. Mentre il soccorso era ancora in corso, alle 11.30 l’aereo Seabird ha segnalato un secondo gommone in pericolo con 102 persone a bordo. Poco dopo, l’equipaggio ha avvistato un altro gommone in difficoltà, già in fase di imbarco acqua. Coordinati dal centro di coordinamento italiano dei soccorsi, i membri dell’equipaggio hanno salvato ulteriori 78 persone, portando tutti a bordo dell’Humanity 1.
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