In Puglia, nel 2023, sono stati registrati tre morti a causa di incidenti stradali causati dai cinghiali, ma il numero di sinistri annui è di gran lunga superiore, con centinaia di incidenti non denunciati. Gli automobilisti coinvolti spesso evitano di segnalare gli incidenti, consapevoli delle scarse probabilità di ottenere un rimborso.
Questa situazione è emersa da una stima di Coldiretti Puglia basata sui dati dell’Osservatorio Asaps, presentata durante la mobilitazione a Bari che ha visto la partecipazione di migliaia di agricoltori, allevatori, cittadini, esponenti istituzionali, sindaci e consumatori.
La presenza di animali selvatici, in particolare dei cinghiali, rappresenta una vera e propria emergenza per la sicurezza e la salute degli automobilisti. I cinghiali, che possono raggiungere un peso di un quintale e mezzo e una lunghezza di 150 centimetri, rappresentano un pericolo crescente che si estende dalle colline alle pianure, dalle zone vicine ai bacini fino alle aree costiere. Nei piccoli centri di provincia con meno di cinquemila abitanti, l’83% dei residenti è preoccupato.
Sulle arterie statali, provinciali e comunali mancano spesso le reti di protezione contro gli animali selvatici, mentre sulle autostrade, sebbene presenti, queste non sempre si rivelano efficaci. Ci sono stati casi in cui branchi di cinghiali hanno raggiunto la carreggiata autostradale scavando sotto le reti di recinzione.
Questo, però, è solo la punta dell’iceberg. Molti automobilisti non denunciano gli incidenti a causa delle lungaggini burocratiche e delle condizioni imposte dalle assicurazioni, che richiedono, oltre alle tracce sul veicolo e sull’asfalto, anche il ritrovamento della carcassa dell’animale coinvolto. Spesso i cinghiali feriti si rifugiano nella boscaglia, rendendo impossibile la prova dell’incidente.
È necessario un intervento deciso e concertato tra Ministeri, Regioni, Province e Comuni per avviare un piano straordinario senza intralci amministrativi. Bisogna rendere più efficaci i piani di contenimento e ampliare le possibilità di intervento. Se non si agirà tempestivamente, la situazione è destinata a peggiorare, come conclude Coldiretti Puglia.
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