Traffico illecito di rifiuti, inquinamento ambientale, falso in atto pubblico e frode in pubbliche forniture: questi i reati ipotizzati dalla Direzione distrettuale antimafia di Potenza, che hanno portato oggi all’applicazione di misure cautelari e al sequestro preventivo di beni per un valore di circa 600 mila euro, a carico di imprenditori e imprese lucane e pugliesi.
Il sequestro riguarda beni calcolati sui rifiuti smaltiti illegalmente e sui gravi danni ambientali provocati. I Carabinieri hanno scoperto un gruppo organizzato di imprenditori delle due regioni che avevano avviato un collaudato sistema di gestione illecita di rifiuti, riuscendo a ridurre significativamente i costi aziendali che sarebbero derivati da un corretto smaltimento.
Gli interventi incriminati riguardano una strada pubblica a Montescaglioso (Matera), dove i rifiuti, invece di essere smaltiti correttamente, venivano interrati abusivamente in luoghi vicini al centro cittadino, creando una discarica illegale di circa 26 mila metri quadrati. Questo ha permesso alle imprese di risparmiare circa 600 mila euro sui costi di smaltimento.
Gli investigatori hanno ricostruito, tra dicembre 2021 e agosto 2022, oltre 100 viaggi dai cantieri alla discarica abusiva per smaltire illegalmente circa 41 mila metri cubi di rifiuti speciali, principalmente terre e rocce di scavo, piastrelle in ceramica, cemento e asfalto. Venivano poi realizzati documenti falsi per dissimulare il regolare avanzamento dei lavori e incassare i compensi dall’amministrazione comunale.
Sono 14 gli indagati, dieci dei quali sottoposti al divieto temporaneo di contrattare con la pubblica amministrazione e di esercitare attività imprenditoriale nel settore dei rifiuti per un anno. La stessa misura interdittiva riguarda anche cinque imprese.
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