“Ho deciso di venire di persona a costituirmi parte civile in questo processo che ha una particolare importanza, per l’eco mediatica che ha avuto in questi mesi. Come sempre, la Regione si è costituita parte civile in dibattimento per reati contro la criminalità”. Così Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, al termine della prima udienza svoltasi a Bari nei confronti di 15 imputati coinvolti nell’inchiesta ‘Codice Interno’, che ha svelato i presunti intrecci tra mafia, politica e imprenditoria cittadina. “La puntualità con cui Regione e Comune si costituiscono da anni è un segno della determinazione con cui tutte le istituzioni locali sostengono il contrasto nei confronti delle organizzazioni criminali. Attraverso questa strada si diffonde l’idea di un rifiuto di qualunque tipo di vicinanza, collusione o indifferenza nei confronti del fenomeno mafioso”.
Antonio Decaro, ex sindaco di Bari, ha aggiunto: “Credo che essere presente come parte civile contro chi ha infangato la nostra città sia un dovere da parte del primo cittadino. Venire oggi qui come ultimo atto con la fascia tricolore ha una valenza simbolica per la nostra città”.
“La costituzione di parte civile del Comune di Bari nell’inchiesta ‘Codice Interno’ è un segnale chiaro di come l’amministrazione abbia sempre contrastato senza esitazioni l’attività delle organizzazioni criminali – ha detto Vito Leccese, neo sindaco di Bari -. La presenza di Decaro in aula non è solo la testimonianza simbolica di questo impegno, ma assume un valore sostanziale. Proseguiremo lungo questo percorso lavorando sempre dalla parte della giustizia e della legalità. Anzi, è mia intenzione chiedere al nuovo consiglio comunale la costituzione di una commissione speciale che si occupi di antimafia e di lotta non repressiva alla criminalità organizzata”.
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