È stato il parroco storico di Lizzanello in provincia di Lecce per oltre 50 anni, facendosi amare e apprezzare per una parola di conforto, un sorriso e a volte anche per un aiuto economico a chi aveva bisogno o affrontava momenti difficili. Prete di altri tempi ha lasciato un segno indelebile, divenendo un pilastro della comunità. Una comunità che per generazioni si è stretta attorno a lui artefice del cambiamento, mente e braccio della costruzione dell’imponente chiesa matrice ai tempi dell’arcivescovo Francesco Minerva e pietra miliare per la raccolta di offerte per l’edificazione del nuovo seminario diocesano fortemente voluto all’epoca da mons. Cosmo Francesco Ruppi. Con lui Lizzanello ha vissuto una pagina di fede con gioia ed entusiasmo con la chiesa gremita dove risuonavano le sue indimenticabili omelie. A vent’anni dalla sua scomparsa l’Amministrazione Comunale, guidata dal sindaco Costantino Giovannico, l’ha voluto ricordare, intitolandogli la villa comunale, polo di aggregazione di grandi e piccini d’estate, e quinta teatrale a cielo aperto di eventi durante l’anno. Alla cerimonia di intitolazione ha partecipato anche l’arcivescovo metropolita mons. Michele Seccia che ha ricordato il valore umano di don Alfonso Cannoletta, stringendosi intorno ai suoi parenti e alla gente di Lizzanello che con commozione hanno partecipato all’evento con la consapevolezza che don Alfonso è rimasto e rimarrà sempre nel cuore di chi lo ha conosciuto. Nel corso della manifestazione è stato svelato il monumento dedicatorio scolpito dallo scultore Lorenzo Calogiuri.
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