BARI – Dal grano nuovo quotato solo dai 337 a 342 euro a tonnellata alla siccità con la mancanza di acqua a causa di una gestione fallimentare della risorsa idrica in Puglia, ma anche la mancata ‘ricostruzione’ dopo il disastro causato dalla Xylella fino all’emergenza fauna selvatica. E ancora la Turchia che avrebbe chiuso le sue frontiere alle importazioni ma esporta fino all’800 per cento. Dal Foggiano al Salento, e forti di queste opinioni, gli agricoltori della Coldiretti sono scesi in piazza per incontrare i prefetti e per sottolineare come questa annata cerealicola nonostante di ottima qualità (con in media 85 di peso specifico e 14 di proteine), debba fare i conti con le importazioni spropositate. E così, la produzione di grano in Puglia è stimata quest’anno in calo del 40-45 per cento per effetto della prolungata siccità che ha stretto tutta la regione in una morsa per mesi causando il taglio delle rese e l’aumento dei costi di produzione soprattutto tra Bari e Foggia
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